I giovani imprenditori protagonisti del futuro: l’impegno della CNA tra sfide e proposte
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
“I giovani imprenditori sono al centro dell’azione della CNA perché rappresentano il futuro del nostro Paese”. Con queste parole il Presidente Nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Dario Costantini, ha aperto ieri l’incontro Next, l’iniziativa dedicata ai giovani imprenditori della CNA. Un’occasione per riflettere sulle sfide che affrontano i giovani nel mondo imprenditoriale italiano, tra ostacoli burocratici, alti costi energetici e una formazione scolastica spesso poco in linea con le esigenze del mercato.
I giovani imprenditori protagonisti del futuro: l’impegno della CNA tra sfide e proposte
Costantini ha sottolineato come i dati raccolti dall’indagine presentata durante l’evento dipingano un panorama complesso: solo un giovane imprenditore su tre eredita l’azienda di famiglia e quasi la metà ritiene che il proprio percorso di studi non sia stato utile per la gestione della propria attività. “C’è bisogno di rivedere il modello scolastico – ha osservato Costantini – per formare giovani capaci di affrontare le sfide del mercato moderno”.
Un tema cruciale resta la difficoltà nell’avviare e mantenere un’impresa in Italia. “Viviamo una congiuntura economica delicata, segnata da crisi internazionali e settoriali. La crisi dell’automotive e della moda, due pilastri del Made in Italy, sono sotto gli occhi di tutti, ma le risposte dalla politica tardano ad arrivare,” ha affermato. In questo contesto, Costantini ha puntato il dito contro il costo dell’energia, che penalizza le imprese italiane, costrette a pagare il 60% in più rispetto ai competitor spagnoli.
L’urgenza di una visione strategica e proposte concrete
Tra le richieste della CNA c’è una revisione delle politiche fiscali per agevolare le imprese, specialmente quelle guidate da giovani. Claudio Carpentieri, responsabile delle politiche fiscali CNA, ha proposto un regime fiscale vantaggioso fino a 500mila euro di fatturato per favorire gli investimenti delle imprese nel proprio futuro. Inoltre, ha chiesto di ripristinare la neutralità fiscale nelle cessioni d’impresa, un meccanismo eliminato nel 2004 che incentivava il passaggio generazionale.
Simone Gualandi, Presidente dei giovani imprenditori CNA, ha invece sottolineato l’importanza di sostenere sia le startup innovative sia le imprese tradizionali, promuovendo un passaggio generazionale come opportunità, non come ostacolo. “La familiarità con dipendenti e clienti – ha spiegato Gualandi – è un valore che le nostre imprese devono continuare a trasmettere.”
Un ricambio generazionale sempre più limitato
Laura Cipollone, coordinatrice nazionale dei giovani imprenditori CNA, ha evidenziato un dato allarmante: in Italia solo il 2,9% delle imprese è guidato da un under 30, mentre appena il 13% da un under 40. Una contrazione che riflette l’inverno demografico e una scarsa propensione imprenditoriale tra le nuove generazioni. “Dieci anni fa, per ogni 100 imprenditori prossimi al pensionamento, c’erano 113 giovani pronti a subentrare. Oggi siamo scesi a 83, mentre in Spagna e Francia i tassi di sostituzione superano quota 100,” ha spiegato Cipollone.
Il valore della CNA: credibilità e responsabilità
Con 80 anni di storia alle spalle, la CNA si impegna a dare voce alle esigenze degli artigiani e delle piccole imprese. “Forse saremo meno simpatici – ha concluso Costantini – ma continueremo a denunciare ciò che non va, con la credibilità e la responsabilità che ci contraddistinguono.”
L’iniziativa Next si conferma così non solo un momento di confronto tra giovani imprenditori, ma anche un appello a un’azione politica concreta per valorizzare il patrimonio imprenditoriale e generazionale del nostro Paese.