Cherry Bank struttura veicolo di cartolarizzazione di crediti performing di aziende in crisi reversibile

- di: Barbara Leone
 
Cherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e  wealth management nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali, ha  strutturato un veicolo di cartolarizzazione interamente dedicato all’acquisto di crediti derivanti da  operazioni di specialized financing originati e strutturati dalla divisione di Special Situations di Cherry  Bank. La Banca è anche servicer esclusivo e co-investitore del veicolo con una quota del 10% del  valore di emissione dei crediti. Il veicolo, denominato “Cherry Blossom” e rivolto ad investitori istituzionali, ha collocato il primo  portafoglio, altamente diversificato, per un valore pari a 30 milioni di Euro. Il portafoglio è composto  da crediti performing di aziende in crisi reversibile (“back to bonis”) a sostegno del loro rilancio ed  uscita dalla situazione di difficoltà. Si tratta di esposizioni che costituiscono una asset class in rapida  crescita, anche per il maggiore ricorso al procedimento di composizione negoziata della crisi di  impresa, +19% nel 2023 e +53% nel primo semestre 2024; quota che, per l’intero anno secondo alcune  stime, potrebbe arrivare a +60%. Dall’entrata in vigore nel 2021 della composizione negoziata ad  oggi, 167 imprese hanno trovato un percorso di uscita dalla crisi con 8.250 posti di lavoro  salvaguardati (senza considerare le aziende dell’indotto): il tasso di successo è stato di quasi il 22%  nel 2023 (fonte dati: Il Sole 24 Ore, Unioncamere/Infodata).

Cherry Bank struttura veicolo di cartolarizzazione di crediti performing di aziende in crisi reversibile

Nel processo di crisi reversibile il supporto della finanza specializzata e di strumenti bancari alternativi  dedicati è centrale, ed è qui che interviene Cherry Blossom. Il veicolo rappresenta infatti il primo  progetto di investimento della divisione Alternative Investments di Cherry Bank che consente agli  investitori di partecipare ad un portafoglio precostituito con l’obiettivo di poter reinvestire sulle nuove  opportunità che saranno originate in futuro da Cherry Bank.  “La modalità di  messa a disposizione del credito alle imprese sta cambiando, con la necessità di individuare risorse alternative e soluzioni sempre più flessibili a sostegno dell’economia reale – osserva Giovanni Bossi, Amministratore Delegato e primo Azionista di Cherry Bank,  -. Questa operazione si  inserisce nell’ampio ventaglio di risposte che Cherry Bank ha strutturato per le aziende e rappresenta  una prima opportunità rivolta agli investitori istituzionali di co-investire con Cherry Bank attraverso  modelli non tradizionali. Questo significa rendimenti interessanti, legati a duration di portafoglio  contenute ed un modello di governance ben strutturato, che rappresenta un valore assoluto per  operazioni di co-investimento”.

La prima emissione dell’importo di 30 milioni di Euro è stata interamente collocata e sottoscritta da  investitori istituzionali appartenenti al mondo bancario italiano e anglosassone, società finanziarie  d’investimento, tesorerie corporate e family office. Il veicolo ha emesso per l’occasione note mono tranche di tipo partly paid per consentire rispettivamente il perfetto allineamento di interessi tra Cherry Bank e i Noteholders, i quali, possono beneficiare di un ritorno sull’investimento (IRR) a doppia  cifra ed una durata attesa inferiore ai 3 anni.

Cherry Bank S.p.A. è la banca guidata da Giovanni Bossi, specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth  management nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali. Offre ai privati un ampio  ventaglio di servizi bancari, sia fisici che digitali, con un’attenzione anche verso l’ambito del wealth  management per individuare soluzioni di risparmio ed investimento su misura. Una Human Bank italiana che  nasce da soci imprenditori e che con questo spirito affronta la realtà contemporanea del mondo del credito. Cherry Bank conta su più di 540 risorse, filiali e hub territoriali in 6 regioni d’Italia, oltre alla sede di Padova.

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