Fisco, cartelle e tasse: la battaglia politica sulla rottamazione

- di: Redazione
 
Il confronto sulla gestione delle cartelle esattoriali si intensifica, mettendo in luce le divergenze tra Lega e Fratelli d’Italia. Al centro del dibattito, l’opportunità di una nuova rottamazione per alleggerire il cosiddetto "magazzino del non riscosso", che oggi ammonta a 1.200 miliardi di euro. Una cifra impressionante che riflette anni di crediti fiscali non recuperati e rappresenta una sfida cruciale per il governo.

La proposta della Lega: una rottamazione più accessibile
La Lega, con il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, propone una nuova rottamazione che punta su semplicità e flessibilità. L’idea è di permettere ai contribuenti di estinguere il debito versando solo il capitale, senza interessi e sanzioni, e con una dilazione in 12 rate annuali distribuite su dieci anni. “Abbiamo un magazzino fiscale pari a 1.200 miliardi di euro, che cresce ogni anno”, ha sottolineato Bitonci. “Questi sono soldi che il Fisco non recupererà mai. Con la rottamazione possiamo offrire una via d’uscita a chi è in difficoltà”.

Il freno di Fratelli d’Italia: complessità e scetticismo
Dall’altra parte, Fratelli d’Italia esprime perplessità. Marco Osnato, responsabile economico del partito, avverte: “Non è così semplice come sembra. Identificare una struttura efficace per la rottamazione quinquies è una sfida”. Il partito si dice favorevole alla riduzione dell’Irpef per il ceto medio e all’ampliamento della flat tax, ma sottolinea le difficoltà tecniche di un’operazione di questo tipo.

La visione del viceministro Maurizio Leo
In questo contesto, il viceministro all’Economia e Finanze (Mef) Maurizio Leo (nella fotocerca un equilibrio. Annuncia una novità significativa: a partire dal 1° gennaio 2025 i contribuenti potranno dilazionare i debiti fiscali fino a 84 rate mensili, superando il precedente limite di 72. Inoltre, Leo ha insediato una commissione con il compito di proporre soluzioni legislative per ridurre l’accumulo di crediti non riscossi. “L’obiettivo è smaltire l’enorme magazzino del non riscosso”, ha spiegato.

Rottamazione e riduzione delle tasse: un equilibrio complesso
Il tema della rottamazione si collega strettamente alla volontà del governo di ridurre l’Irpef per i redditi medi, un obiettivo ambizioso che richiede nuove risorse. Il concordato biennale, pensato per incrementare le entrate fiscali, non ha raggiunto i risultati sperati, spingendo la maggioranza a esplorare alternative.
Secondo Andrea Chiominto, giornalista ANSA, il "cantiere cartelle" rappresenta un nodo cruciale per la politica fiscale italiana. La tensione tra la necessità di recuperare risorse e quella di alleggerire il peso fiscale sul ceto medio rispecchia le difficoltà di bilanciare rigore e sostegno economico.

Un dibattito ancora aperto
Mentre Lega e Fratelli d’Italia cercano un terreno comune, il destino della rottamazione quinquies rimane incerto. Se da un lato c’è urgenza di intervenire su un sistema che accumula crediti non esigibili, dall’altro restano i dubbi sulla fattibilità e sull’impatto di una misura così ampia. La strada verso una riforma efficace appare ancora lunga e complessa.

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