Il nuovo legale della ministra del Turismo chiede tempo per studiare il fascicolo. L'udienza è fissata per domani, ma la Gup Tiziana Gueli potrebbe accogliere l’istanza di rinvio. Al centro del procedimento l’uso dei fondi pubblici durante la pandemia.
Cambio nel collegio difensivo di Daniela Santanchè: richiesta di rinvio per l’udienza preliminare
Cambio di strategia e di legali per Daniela Santanchè alla vigilia di un passaggio cruciale del procedimento penale a suo carico. La ministra del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia, coinvolta in un’inchiesta milanese per truffa aggravata ai danni dell’INPS, ha infatti deciso di riformulare la propria difesa, introducendo nel collegio difensivo un nuovo avvocato, Salvatore Pino, che subentra a Salvatore Sanzo e si affianca all’avvocato Nicolò Pelanda.
La notizia è emersa a poche ore dall’udienza preliminare, prevista per domani presso il Tribunale di Milano, e ha già avuto le sue prime conseguenze: l’avvocato Pino ha annunciato l’intenzione di presentare una formale richiesta di rinvio, motivata dalla necessità di usufruire dei cosiddetti “termini a difesa”. In sostanza, il nuovo legale ha chiesto più tempo per esaminare il corposo materiale presente nel fascicolo e per preparare un’adeguata strategia difensiva, vista la complessità del caso e le accuse mosse contro la sua assistita.
Una richiesta su cui dovrà pronunciarsi nella giornata di domani la giudice per l’udienza preliminare (Gup), Tiziana Gueli, che avrà il compito di valutare se accogliere l’istanza e concedere il rinvio dell’udienza a data da destinarsi, oppure se proseguire comunque con l’apertura del procedimento. L’orientamento del tribunale non è ancora noto, ma la situazione si complica ulteriormente per un altro motivo: anche l’altro legale, l’avvocato Pelanda, risulta impegnato in un altro procedimento nella stessa giornata. Una coincidenza che rende di fatto impraticabile la partecipazione della difesa al completo e che rafforza l’ipotesi di un rinvio.
Il procedimento in corso ruota attorno a ipotesi di utilizzo illecito della cassa integrazione in deroga durante il periodo dell’emergenza Covid-19. Secondo l'accusa, le società riconducibili alla ministra – in particolare Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria – avrebbero continuato a impiegare normalmente alcuni dipendenti, pur percependo i fondi pubblici destinati ai lavoratori sospesi.
Un meccanismo che, secondo la Procura di Milano, avrebbe arrecato un danno consistente alle casse dell’INPS. Le indagini, coordinate dai pubblici ministeri Giovanni Polizzi e Roberto Fontana, sono andate avanti per mesi e hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Santanchè e di altri collaboratori o ex collaboratori delle sue società.
Il caso ha avuto fin da subito una forte eco mediatica e politica. Nell’estate del 2023, la senatrice Santanchè era intervenuta in aula per difendersi pubblicamente, affermando di non aver mai truffato lo Stato e di essere pronta a chiarire ogni aspetto della vicenda davanti ai giudici. Le sue dichiarazioni non hanno però placato le polemiche, con l’opposizione che continua a chiederne le dimissioni, e con il governo che ha scelto finora la linea della fiducia, lasciando alla magistratura il compito di fare chiarezza.
Nel frattempo, le società Visibilia hanno attraversato momenti di forte turbolenza finanziaria e gestionale. Alcuni amministratori si sono dimessi, altri hanno parlato apertamente di difficoltà nel reperimento dei documenti e nella gestione ordinaria, con uno scenario che sembra riflettere le tensioni di una vicenda giudiziaria ormai centrale anche nell’agenda politica nazionale.
Il rinvio richiesto oggi dai nuovi legali potrebbe spostare l’udienza preliminare di alcune settimane, lasciando in sospeso la decisione su un eventuale rinvio a giudizio. Una pausa che, da un lato, potrebbe servire alla difesa per affinare la propria linea, e dall’altro lascerebbe aperto un fronte caldo per la maggioranza, che si trova a dover gestire una figura di primo piano coinvolta in un’indagine per l’uso improprio di fondi pubblici.
Domani la parola passerà dunque alla Gup Gueli. Da quella decisione dipenderanno i tempi e i ritmi del procedimento, che potrebbe rappresentare una tappa decisiva non solo per il futuro personale e politico di Daniela Santanchè, ma anche per la credibilità di una parte dell’esecutivo. Nel frattempo, l’opinione pubblica resta in attesa di conoscere gli sviluppi, in una vicenda che, come spesso accade quando si intrecciano politica e giustizia, rischia di trasformarsi in un terreno di scontro ancora più ampio.