Clima: nel 2023 i tre mesi più caldi mai registrati sulla Terra

- di: Redazione
 
Il 2023 ha avuto, sino ad oggi, i tre mesi più caldi mai registrati sulla Terra. Lo afferma il Copernicus Climate Change Service (C3S), l’agenzia finanziata dall’Unione Europea, secondo il quale ''le temperature globali della superficie del mare sono ai massimi senza precedenti per il terzo mese consecutivo e l’estensione del ghiaccio marino antartico rimane al minimo storico per il periodo dell’anno''.
In un comunicato, diramato oggi, l'agenzia sostiene che ''é stato l’agosto più caldo mai registrato – con un ampio margine – e il secondo mese più caldo di sempre dopo luglio 2023'', aggiungendo che ''agosto nel suo complesso sia stato di circa 1,5°C più caldo rispetto alla media preindustriale per il periodo 1850-1900''.

Clima: nel 2023 i tre mesi più caldi mai registrati sulla Terra

Nella nota si specifica che il 2023, da gennaio ad agosto, ''è stato il secondo anno più caldo mai registrato – solo dietro il 2016 – quando si è verificato un potente evento di riscaldamento di El Niño''.
Agosto, in particolare, ''ha visto la temperatura media mensile globale della superficie del mare più alta mai registrata in tutti i mesi, pari a 20,98°C. Le temperature hanno superato il record precedente (marzo 2016) ogni singolo giorno in agosto''.

Nel frattempo, secondo le elaborazione del Copernicus Climate Change Service, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a un livello record per il periodo dell’anno, con un valore mensile inferiore del 12% alla media. Cosa che rappresenta ''la più grande anomalia negativa per agosto da quando sono iniziate le osservazioni satellitari alla fine degli anni ’70''.

Queste timori, sostanzialmente con le medesime argomentazioni, sono stati espressi in maggio dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale, che, riferisce il C3S, prevedeva che ''esiste una probabilità del 98% che almeno uno dei prossimi cinque anni sarà il più caldo mai registrato e una probabilità del 66% di superare temporaneamente 1,5°C. C superiore alla media del periodo 1850-1900 per almeno uno dei cinque anni''.

''Il nostro pianeta" - ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres - "ha appena vissuto una stagione di ribollimento: l’estate più calda mai registrata. La crisi climatica è iniziata. Gli scienziati avvertono da tempo cosa scatenerà la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Le temperature in aumento richiedono un’impennata dell’azione. I leader devono alzare la pressione ora per le soluzioni climatiche. Possiamo ancora evitare il peggio del caos climatico – e non abbiamo un momento da perdere''.
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