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Federica Brignone operata al ginocchio: “L’ho fatta grossa, ma almeno in grande stile”

- di: Redazione
 
Federica Brignone operata al ginocchio: “L’ho fatta grossa, ma almeno in grande stile”

Federica Brignone non perde mai il suo spirito. Neppure con un ginocchio operato e un referto medico che sembra più un bollettino di guerra che un certificato sportivo. “Come al solito le cose le faccio in grande o non le faccio. Stavolta l’ho fatta grossa… in negativo”, scrive la regina dello sci italiano su Instagram, direttamente dalla clinica La Madonnina di Milano, dove si sta riprendendo dopo un intervento delicato quanto necessario.

Federica Brignone operata al ginocchio: “L’ho fatta grossa, ma almeno in grande stile”

La diagnosi è da brividi: frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, con tanto di riparazione legamentosa del compartimento mediale del ginocchio. Eppure, il post è una carezza piena di sarcasmo. “Per fortuna ho un sacco di amici che mi tengono compagnia e mi fanno ridere”. Quasi più delle sue discese, certe risalite.

Un altro podio, in camice bianco
La foto postata sui social la mostra nel letto d’ospedale, sorridente e circondata da messaggi e affetto. Perché Federica, più che un’atleta, è un’onda. E quando si frantuma, fa rumore. Il suo grazie è a tappeto: “A chi mi ha soccorsa in pista, a chi mi ha aiutata a Trento, all’equipe medica della Fisi che mi ha operata e a chi si sta prendendo cura di me qui alla Madonnina”. Un piccolo esercito dietro a una guerriera. In fondo, anche l’ironia è un modo per accelerare la riabilitazione. Perché la Brignone non è tipo da rimanere ferma troppo a lungo. Non su una pista, non nella vita.

La forza della leggerezza
C’è chi sale sul podio per una medaglia e chi ci sale per ridere del dolore. Federica Brignone fa entrambe le cose. Dopo l’oro mondiale e i trionfi in Coppa, ora tocca all’ennesima sfida: quella del recupero. E lo fa come sempre: con ironia, grinta e un pizzico di follia. Proprio come quando sfreccia giù da un gigante. Ma stavolta l’avversario è invisibile, e si chiama tempo. Tempo per guarire, per tornare, per riprendere in mano gli sci e farli cantare. Ma lei è già in vantaggio: ha la testa giusta e il cuore a prova di trauma.

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