Borse: mentre Wall Street arretra, i mercati asiatici chiudono bene la settimana

- di: Redazione
 
I mercati asiatici hanno concluso la settimana di contrattazioni per lo più in rialzo, con l'indice Hang Seng di Hong Kong che ha messo a segno un forte aumento del 5,8%, sull'ipotesi che il governo cinese possa, a breve, allentare le restrizioni sulla pandemia.

Borse: i mercati asiatici chiudono bene la settimana

Ieri l'indice S&P 500 di Wall Street ha perso l'1,1% e il Nasdaq è sceso dell'1,7% un giorno dopo che la Federal Reserve ha alzato il tasso di riferimento per la sesta volta quest'anno. Con il forte guadagno, l'Hang Seng è balzato di 16.221,86, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato il 2,1% a 3.060,39. L'S &P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,3% a 6.878,20 e il Kospi sudcoreano ha guadagnato lo 0,3% a 2.335,72. Invece il benchmark giapponese Nikkei 225 è sceso di quasi il 2% a 27.120,61.

L'S &P 500, a Wall Street, è sceso di 39,80 punti a 3.719,89. Il Dow ha perso lo 0,5% a 32.001,25. Il Nasdaq è scivolato di 181,86 punti a 10.342,94. Anche i titoli delle società più piccole hanno perso terreno. Il Russell 2000 è sceso dello 0,5% a 1.779,73. Le aspettative di tassi di interesse più elevati hanno contribuito a far salire i rendimenti dei buoni del Tesoro, pesando sulle azioni.
L'ultimo aumento di tre quarti di punto percentuale della banca centrale porta i tassi di interesse a breve termine in un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%, il livello più alto degli ultimi 15 anni.

Gli investitori speravano in dati economici che segnalassero che la Fed potrebbe evitare ulteriori aumenti dei tassi che rallenterebbero l'economia, determinando una fase recessiva. Ma i dati positivi del mercato del lavoro questa settimana hanno dato il segnale che la politica della Fed rimarrà aggressiva. Finora, la crescita delle assunzioni e dei salari non è diminuita abbastanza rapidamente da consentire alla Fed di rallentare i suoi sforzi di lotta all'inflazione. Se i dati di ottobre mostrassero un aumento delle assunzioni o dei salari più forte del previsto, ciò potrebbe esercitare pressioni sulla Fed affinché continui ad aumentare i tassi di interesse.
Venerdì nel commercio di energia, il greggio statunitense di riferimento è salito di 67 centesimi a 88,84 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha guadagnato 65 centesimi a Londra a 95,32 dollari al barile.
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