Borse: male i mercati asiatici, che risentono dell'andamento di Wall Street

- di: Redazione
 
I mercati azionari dell'area Asia-Pacifico hanno avuto oggi una brutta giornata, risentendo dell'andamento di Wall Street. Alla riapertura, dopo la sosta delle festività di fine anno e risentendo delle recenti emergenze (il terremoto che ha provocato morti, dispersi e devastazioni), la borsa di Tokyo ha visto l'indice principale, il Nikkei 225 arretrare dello 0,5% a 33.288,29.
L'Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,4% a 16.574,36 e l'indice Shanghai Composite ha perso lo 0,4% a 2.946,15. Il calo anche l'indice S & P/ASX 200 australiano, che ha chiuso a meno 0,4% a 7.494,10.
Il Kospi della Corea del Sud è sceso dello 0,8% a 2.586,02. In controtendenza rispetto alle altre borse asiatiche quella dei New Delhi, con il Sensex che ha guadagnato lo 0,6%.
Ieri Wall Street ha registrato una giornata nervosa, a conferma di un inizio d'anno lento.

Borse: male i mercati asiatici, che risentono dell'andamento di Wall Street

L'indice S & P 500 ha perso lo 0,8% a 4.704,81. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,8%, a a 37.430,19. Il Nasdaq composite ha guidato il mercato al ribasso con un calo dell'1,2%, a 14.592,21.
Alcuni rapporti pubblicati ieri hanno fatto pensare che l’economia americana potrebbe rallentare rispetto alla forte crescita dell’estate scorsa. Ma, se un rallentamento sarebbe visto positivamente dalla Federal Reserve, in relazione all'inflazione, il timore è che l'economia lo faccia in modo troppo accentuato.

Secondo un rapporto, a novembre c'erano 8,8 milioni di opportunità di lavoro, in leggero calo rispetto al mese precedente e il numero più basso dall’inizio del 2021. Il rapporto ha anche mostrato che un numero leggermente inferiore di lavoratori ha lasciato il lavoro nel mese di novembre. Un altro rapporto ha evidenziato che l’industria manifatturiera sta migliorando leggermente più di quanto previsto dagli economisti, ma è ancora in contrazione.
A risentire di questi rapporti sono stati i rendimenti dei titoli del Tesoro, che hanno avuto cali e recuperi per tutta la giornata.
Nel commercio energetico, il greggio statunitense di riferimento ha guadagnato 69 centesimi a 73,39 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 57 centesimi a 78,82 dollari al barile.
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