Borse: l'incertezza condiziona i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Il nuovo calo, ieri, di Wall Street ha condizionato le contrattazioni odierne sui mercati asiatici, che hanno risentito anche delle nuove restrizioni antivirus decise dalle autorità cinesi. Se Shanghai e Tokyo hanno guadagnato, Hong Kong ha chiuso in negativo. Ieri l'indice di riferimento S&P 500 di Wall Street è sceso per un altro giorno, nel timore di un nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Grande incertezza per le borse asiatiche

Lo Shanghai Composite Index ha guadagnato lo 0,6% a 3.104,44 e il Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,7% a 28.130,26. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,7% a 17.523,71. Il Kospi di Seul ha perso lo 0,5% a 2.406,79 mentre l'S &P-ASX 200 di Sydney ha guadagnato lo 0,6% a 7.184,10. L'indiano Sensex ha aperto in rialzo dello 0,3% a 61.316,19. La Nuova Zelanda e Jakarta sono diminuite mentre i mercati del sud-est asiatico sono avanzati.

A Wall Street, l'S &P 500 è sceso dello 0,4% a 3.949,94. Il composito Nasdaq, dominato dai titoli tecnologici, è sceso dell'1,1% a 11.024,51.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,1% a 33.700,28. È stato supportato da un guadagno del 6,3% per la Disney dopo che la società ha annunciato che l'ex CEO Bob Iger sarebbe tornato al lavoro.
Apple è scesa del 2,2% e Visa del 2,1%. Crollo per il titolo Tesla, che ha perso il 6,8%. Le azioni della casa automobilistica elettrica sono scese di oltre il 50% quest'anno, sostengono gli analisti, a causa dei timori che il CEO Elon Musk sia distratto dal suo acquisto di Twitter da 44 miliardi di dollari.

I rendimenti obbligazionari sono diminuiti. Il rendimento del Tesoro a 10 anni, che influenza i tassi ipotecari, è sceso al 3,82% dal 3,83% di venerdì scorso.
Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha guadagnato 27 centesimi a 80,31 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale di petrolio, è avanzato di 42 centesimi a 87,87 dollari al barile a Londra.
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