Borse: in attesa delle decisioni della Fed, un leggero ottimismo spinge i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Anche se in una giornata di scambi relativamente modesti, le borse asiatiche (ad eccezione di Shanghai) si sono mosse in terreno positivo, nella speranza (ancora tenute) che la Federal Reserve freni nella sua politica aggressiva di aumento dei tassi di interesse. Un panorama in cui pesano ancora le restrizioni decise dalle autorità cinesi per contrastare i contagi da coronavirus.

Borse: un leggero ottimismo spinge i mercati asiatici

Il benchmark giapponese Nikkei 225 è balzato dell'1,3% nelle negoziazioni mattutine a 28.470,82, dopo che la borsa di Tokyo ieri è rimasta chiusa per una festa nazionale. Lo S &P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,3% a 7.253,00. Il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato lo 0,5% a 2.430,82. L'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,5% a 17.616,00, mentre lo Shanghai Composite è sceso dello 0,1% a 3.093,51.
Le azioni hanno chiuso ampiamente in rialzo a Wall Street dopo che sono stati interpretati positivamente i segnali giunti dall'ultimo incontro politico della Federal Reserve di una possibile modifica della strategia contro l'inflazione adottata dall'istituto.

L'S &P 500 è salito dello 0,6% a 4.027,26, mentre il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,3% a 34.194,06. Il composito Nasdaq ha chiuso in rialzo dell'1% a 11.285,32. L'indice Russell 2000 delle società più piccole è salito, aggiungendo lo 0,2% per chiudere a 1.863,52.

I rendimenti dei Treasury a lungo termine sono diminuiti. Il rendimento del Treasury a 10 anni, che influenza i tassi ipotecari, è sceso al 3,69% dal 3,76%. Il tasso di riferimento della Fed è attualmente compreso tra il 3,75% e il 4%, in rialzo rispetto allo zero di marzo.

I titoli tecnologici e alcuni grandi rivenditori hanno contribuito a guidare una grande quota dei guadagni nell'indice S &P 500 di riferimento mercoledì. Il produttore di chip Nvidia è salito del 3% e Target del 3,5%. Le azioni dei costruttori di case sono aumentati ampiamente a seguito di un rapporto del governo che mostrava che le vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti sono aumentate più del previsto in ottobre. Nel commercio di energia, il greggio USA di riferimento ha perso 11 centesimi a 77,83 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 16 centesimi a 85,25 dollari al barile.
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