Le principali borse europee hanno chiuso la giornata del 23 gennaio in territorio positivo, segnando un parziale recupero dopo una serie di sedute caratterizzate da incertezza. Francoforte ha registrato un rialzo dello 0,74%, con l’indice DAX che ha raggiunto quota 21.411 punti. Parigi ha seguito con un incremento dello 0,7%, portando il CAC 40 a 7.892 punti. Anche Londra ha chiuso in lieve aumento, con il FTSE 100 in crescita dello 0,23% a 8.565 punti.
Tuttavia, la protagonista indiscussa è stata Piazza Affari, che ha evidenziato una performance superiore rispetto agli altri mercati europei. L’indice FTSE MIB è avanzato dello 0,8%, raggiungendo 36.029 punti, interrompendo una striscia negativa di tre sedute consecutive. Anche il FTSE Italia All-Share ha registrato un lieve progresso, attestandosi a 38.251 punti.
Lo spread in rialzo e il mercato obbligazionario
In un contesto di generale stabilità, si segnala un aumento dello spread BTP-Bund, che si è posizionato a 112 punti base, con un incremento di 3 punti rispetto alla chiusura precedente. Il rendimento del BTP decennale è salito al 3,65%, evidenziando un moderato aumento della pressione sui titoli di stato italiani.
Le migliori e peggiori performance a Milano
Tra i titoli del FTSE MIB, si sono distinti Snam (+2,18%), Unicredit (+1,88%), BPER Banca (+1,73%) e Unipol (+1,49%), che hanno trainato il listino milanese verso l’alto. Al contrario, Ferrari ha subito la peggiore performance della giornata, con un calo dell’1,63%, seguita da Campari (-1,07%) e Inwit (-0,99%). Anche Hera ha chiuso in ribasso, cedendo lo 0,87%.
Nel segmento MidCap, spiccano i risultati positivi di Newlat Food (+3,61%), Acea (+2,49%) e Safilo (+2,15%). In fondo alla classifica troviamo Cembre, che ha perso il 3,17%, e Intercos, in calo del 2,06%.
Mercati globali e materie prime
Oltreoceano, il mercato azionario statunitense ha mostrato segni di stabilità, con l’indice S&P 500 che ha registrato una variazione minima di -0,03%. Sul fronte valutario, l’euro-dollaro è rimasto stabile, segnando una variazione dello 0,02% rispetto alla seduta precedente.
Le materie prime hanno registrato performance contrastanti. L’oro ha subito una lieve flessione dello 0,42%, mentre il prezzo del petrolio è salito leggermente, con il Light Sweet Crude Oil che ha raggiunto i 75,77 dollari al barile.
Prospettive per i prossimi giorni
Gli analisti rimangono cauti sulle prospettive di breve termine dei mercati europei, evidenziando l’importanza di monitorare i prossimi dati macroeconomici e le decisioni di politica monetaria. "La recente ripresa dei listini europei è un segnale incoraggiante, ma restano molte incognite legate all’evoluzione economica globale e alle tensioni geopolitiche", ha dichiarato Claudia Rossi, analista finanziaria di Milano, in un’intervista.
Con i riflettori puntati sulle banche centrali e sull’inflazione, i mercati potrebbero continuare a oscillare tra periodi di crescita e fasi di consolidamento, in attesa di una maggiore chiarezza sul panorama economico globale.