Borse in bilico tra dividendi e tensioni globali, Wall Street invece rimbalza
- di: Matteo Borrelli

Piazza Affari chiude in lieve calo, pesa lo stacco cedole
La Borsa di Milano ha archiviato la seduta del 22 aprile 2025 con un leggero ribasso. L’indice FTSE MIB ha ceduto lo 0,09%, attestandosi a 35.947,89 punti. Il mercato è stato influenzato dallo stacco dei dividendi di diverse società, tra cui Unicredit (1,4764 € per azione), Banca Mediolanum (0,63 €) e Ferrari (2,986 €).
Tra i titoli principali, Enel ha guadagnato l’1,60%, seguita da Italgas (+1,44%) e Telecom Italia (+1,43%). Al contrario, Prysmian ha registrato la performance peggiore con un calo del 3,90%, mentre Banca Mediolanum ha perso il 2,61%.
Andamento contrastato per le Borse europee
Le principali piazze europee hanno mostrato un andamento misto. Londra ha chiuso in rialzo dello 0,5%, Amsterdam dello 0,4% e Madrid dello 0,3%. Parigi e Francoforte hanno segnato aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1% .
Spread BTP-Bund stabile, euro in lieve calo
Lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi si è mantenuto stabile a 118 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,6%. Sul fronte valutario, l’euro ha registrato una leggera flessione, attestandosi a 1,1476 dollari, in calo dello 0,33% rispetto alla chiusura precedente.
Materie prime: oro stabile, petrolio in rialzo
Il prezzo dell’oro è rimasto pressoché invariato, con una quotazione di 95,16 € al grammo.. Il petrolio ha mostrato segnali di ripresa: il WTI è salito dell’1,03% a 63,73 dollari al barile, mentre il Brent ha guadagnato lo 0,5% a 66,62 dollari.
Wall Street rimbalza dopo le perdite
Fino a questo momento, Wall Street sta recuperando terreno dopo le perdite della sessione precedente. Il Dow Jones è in rialzo del 2,16% a 38.993 punti, l’S&P 500 guadagna il 2,2% a 5.272 punti e il Nasdaq avanza del 2,54% a 16.274 punti. Il rimbalzo è sostenuto da risultati trimestrali superiori alle attese di aziende come Equifax (+11,8%), 3M (+7,6%) e PulteGroup (+6,2%).
Outlook: incertezza e volatilità
Nonostante i segnali positivi, gli investitori rimangono cauti a causa delle tensioni commerciali e delle critiche del presidente Trump alla Federal Reserve. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025 al 2,8%. In questo contesto, la volatilità potrebbe persistere nei prossimi mesi.