Milano guida il rally europeo: Borse in crescita, tensioni su valute e materie prime

- di: Matteo Borrelli
 
Le Borse europee hanno chiuso la giornata in territorio positivo, con Piazza Affari che si è distinta per la performance brillante, trainata dai titoli del settore automobilistico e tecnologico. Nel frattempo, il mercato valutario ha mostrato un indebolimento dell’euro rispetto al dollaro, mentre le materie prime hanno registrato movimenti contrastanti. L’oro ha segnato un lieve rialzo, mentre il petrolio ha continuato la sua corsa al rialzo. Lo spread BTP-Bund ha visto un ampliamento, segnale che i mercati restano vigili sulle mosse delle banche centrali e sull’evoluzione del quadro macroeconomico.

Piazza Affari brilla: Milano traina l’Europa
Il listino milanese si è distinto con un rialzo del 0,67%, portando il FTSE MIB a 36.462,42 punti. L’indice ha oscillato tra un massimo intraday di 36.474,04 e un minimo di 35.914,10, evidenziando un forte interesse da parte degli investitori.
A livello settoriale, si sono messi in luce i titoli del comparto automobilistico e tecnologico, con Ferrari in evidenza (+8,09%), seguita da Stellantis (+2,29%) e STMicroelectronics (+1,80%). Bene anche il settore bancario, con Intesa Sanpaolo in rialzo dell’1,71%. Tra i pochi titoli in ribasso, Prysmian ha ceduto il 2,43%, mentre Campari ha perso il 2,21%.
Sul fronte delle società a media capitalizzazione, il FTSE Italia Mid Cap ha chiuso in lieve calo (-0,09%), mentre il FTSE Italia Star è rimasto sostanzialmente invariato (-0,09%). Tra i titoli migliori, spiccano Technoprobe (+3,09%) e CIR (+1,69%), mentre tra i peggiori troviamo Intercos (-3,15%) e Ferragamo (-3,01%).

Panoramica sulle principali Borse europee
Anche le altre piazze europee hanno chiuso la giornata con rialzi moderati:
Amsterdam (AEX): +0,26% a 918,63 punti
Parigi (CAC 40): +0,59% a 7.901,11 punti
Francoforte (DAX): +0,28% a 21.489,05 punti
Madrid (IBEX 35): +1,12% a 12.342,80 punti
Londra (FTSE 100): chiusura piatta
Zurigo (SMI): -0,54% a 12.478,75 punti
La sessione europea è stata influenzata dalle prospettive economiche globali e dall’andamento di Wall Street, che ha aperto la giornata in territorio positivo con l’S&P 500 in rialzo dello 0,24%.

Valute e materie prime: l’euro scende, il petrolio corre

Sul mercato valutario, l’euro ha perso terreno nei confronti del dollaro, registrando una flessione dello 0,28% a 1,08 USD. Questo movimento riflette le incertezze sulle future decisioni della BCE in merito ai tassi di interesse, soprattutto in un contesto di inflazione ancora sopra il target.
Per quanto riguarda le materie prime, si segnala un andamento contrastato:
Oro: +0,31% a 2.033 USD l’oncia, grazie alla crescente domanda di beni rifugio
Petrolio WTI: +1,01% a 78,25 USD al barile, spinto dalle tensioni geopolitiche e dalle prospettive di un’offerta più limitata
Brent: +0,97% a 83,60 USD al barile
Gas naturale: +1,45% a 2,85 USD/MMBtu
L’aumento del prezzo del petrolio è dovuto in parte alle tensioni in Medio Oriente, con gli investitori che guardano con attenzione ai movimenti dell’OPEC+ e alla stabilità dell’offerta globale.

Spread BTP-Bund in aumento: cresce la cautela sui mercati obbligazionari

Un segnale di tensione arriva dai titoli di Stato italiani, con lo spread tra BTP e Bund tedeschi che si è ampliato di 27 punti base, attestandosi a 141 punti base. Il rendimento del BTP decennale è salito al 3,70%, segnale che gli investitori restano prudenti sulle prospettive del debito italiano.
Questo movimento riflette l’incertezza sulle future decisioni della Banca Centrale Europea, con gli analisti che restano divisi sull’ipotesi di un primo taglio dei tassi nella seconda metà dell’anno.

Le dichiarazioni della BCE: focus su inflazione e crescita
Nel contesto attuale, le parole della BCE assumono un peso determinante per gli investitori. Nel suo ultimo intervento, l’istituto di Francoforte ha osservato che “la crescita delle retribuzioni si sta moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione”.
Secondo le proiezioni macroeconomiche dell’Eurosistema, il ritmo di espansione della domanda esterna dell’area euro dovrebbe passare dal 3,1% nel 2024 al 3,5% nel 2025. Questo suggerisce una ripresa della crescita, ma resta da capire come l’inflazione e i tassi di interesse influenzeranno il quadro economico generale.

Prospettive per i mercati: cautela e attesa delle decisioni delle banche centrali
Gli investitori restano in attesa di ulteriori segnali dalle banche centrali. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se la Fed e la BCE inizieranno il percorso di allentamento monetario entro la metà dell’anno.
Nel breve termine, i mercati potrebbero essere influenzati dai dati sull’inflazione negli Stati Uniti e in Europa, oltre che dall’andamento del mercato del lavoro.
Secondo Andrew Bailey, governatore della Bank of England, “la politica monetaria rimarrà restrittiva fino a quando non ci sarà una chiara disinflazione”. Questo suggerisce che anche la BoE potrebbe mantenere i tassi alti più a lungo del previsto.
Nel frattempo, le aziende quotate continuano a presentare i risultati trimestrali, che potrebbero influenzare il sentiment degli investitori nelle prossime settimane. La stagione delle trimestrali, in particolare per le big tech statunitensi, sarà un importante driver di mercato.

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