Borse europee al palo: Milano senza slancio, petrolio in leggero calo

- di: Matteo Borrelli
 

Le borse europee rimangono sospese in una giornata priva di chiari spunti direzionali, con Piazza Affari che chiude la seduta in sostanziale parità. Il principale indice milanese, il FTSE MIB, si attesta a 33.749 punti, seguendo l'andamento piatto dei principali mercati dell'Eurozona.
A Francoforte e Londra la giornata si chiude senza variazioni significative, mentre Parigi registra una seduta altrettanto priva di scosse. Lo spread italiano, indicatore della fiducia degli investitori sul debito pubblico, cresce leggermente a 116 punti base (+2), con il rendimento del BTP decennale che raggiunge il 3,49%.

I mercati oltreoceano e i movimenti del forex
Sull'altra sponda dell'Atlantico, l'S&P-500 naviga senza direzione precisa, riflettendo un clima di incertezza prevalente anche negli Stati Uniti. Nel mercato valutario, l'euro si deprezza lievemente nei confronti del dollaro, scendendo a quota 1,039.
Il mercato delle materie prime segue una tendenza simile: l'oro registra una flessione dello 0,15%, scambiando a 2.615,6 dollari l'oncia, mentre il petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde lo 0,35%, mantenendosi in una fase di consolidamento.

Andamento dei settori e dei titoli di Piazza Affari
Tra i titoli del FTSE MIB, spiccano le performance di Amplifon (+3,06%), Prysmian (+1,31%), Leonardo (+1,29%) e STMicroelectronics (+1,16%). Al contrario, soffrono Banca Popolare di Sondrio (-0,80%), Ferrari (-0,80%), Pirelli (-0,62%) e Stellantis (-0,61%).
Passando ai titoli a media capitalizzazione, Banco di Desio e della Brianza (+2,86%) ed El.En (+2,85%) guidano la classifica dei rialzi. In fondo alla graduatoria, GVS (-2,91%) e CIR (-2,58%) registrano le perdite più marcate.

Prospettive e commenti 

 L'assenza di movimenti significativi riflette un mercato in attesa di nuovi catalizzatori. Gli investitori continuano a monitorare l'evoluzione delle politiche monetarie e il contesto macroeconomico globale, tra timori di recessione e speranze di una stabilizzazione dell'inflazione.

In questa cornice, gli analisti guardano con attenzione alle prossime dichiarazioni delle banche centrali e agli indicatori economici attesi nei prossimi giorni, cercando segnali di una direzione più chiara per il 2024.


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