Borse asiatiche in bilico: Trump minaccia dazi, vola il petrolio

- di: Matteo Borrelli
 
Le borse asiatiche hanno chiuso la settimana con performance contrastanti, influenzate dai risultati delle grandi aziende tecnologiche statunitensi e dalle preoccupazioni per possibili nuovi dazi commerciali da parte degli Stati Uniti.

Andamento delle principali borse asiatiche
Tokyo: L’indice Nikkei 225 ha registrato un lieve incremento dello 0,15%, chiudendo a 39.572,49 punti. Questo rialzo è stato sostenuto dai solidi utili riportati da colossi tecnologici come Apple e Intel negli Stati Uniti. 
Seoul: Il mercato sudcoreano ha subito una flessione dello 0,77%, con l’indice Kospi che ha chiuso a 2.501,83 punti. Le preoccupazioni riguardano le recenti innovazioni nel settore dell’intelligenza artificiale, in particolare dopo l’annuncio della startup cinese DeepSeek riguardante un nuovo modello linguistico avanzato. 
Sydney: L’S&P/ASX 200 australiano ha registrato un progresso dello 0,45%, sostenuto dai settori minerario ed energetico. 
Shanghai e Hong Kong: Le borse di Shanghai, Shenzhen e Hong Kong sono rimaste chiuse per le festività del Capodanno lunare. 

Valute e materie prime
Valute: Il dollaro statunitense si è apprezzato nei confronti delle principali valute. Il cambio con l’euro è rimasto stabile a 1,0399. 
Petrolio: I prezzi del petrolio sono in rialzo. Il WTI con consegna a marzo è scambiato a 73,30 dollari al barile, con un aumento dello 0,78%, mentre il Brent con consegna a marzo è scambiato a 77,25 dollari al barile, con un avanzamento dello 0,49%. 

Indicatori economici giapponesi
In Giappone, i dati macroeconomici hanno evidenziato segnali positivi:
Disoccupazione: Il tasso di disoccupazione è sceso al 2,4% a dicembre 2024, rispetto al 2,5% del mese precedente. 
Produzione industriale: La produzione industriale ha registrato un incremento inaspettato a dicembre, superando le previsioni degli analisti. 
Vendite al dettaglio: Le vendite al dettaglio sono aumentate più del previsto su base annua, indicando una ripresa della domanda dei consumatori. 

Prospettive globali
Gli investitori continuano a monitorare le politiche commerciali globali, in particolare le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha minacciato di imporre dazi del 25% su circa 900 milioni di dollari di prodotti provenienti da Messico e Canada a partire da domenica. 
Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni delle principali banche centrali. Oggi sono attesi i dati sull’inflazione di gennaio in Francia e Germania, oltre al deflatore PCE negli Stati Uniti, uno degli indicatori preferiti dalla Federal Reserve per misurare i trend inflazionistici.  
Nel complesso, i mercati asiatici mostrano resilienza, sostenuti dai solidi risultati delle aziende tecnologiche e da dati economici favorevoli, nonostante le incertezze geopolitiche e le preoccupazioni legate alle politiche commerciali globali.

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