• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Borse: brutto inizio di settimana per i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Borse: brutto inizio di settimana per i mercati asiatici
Il primo giorno della settimana di contrattazioni sui mercati asiatici è stato contraddistinto da consistenti cali, dopo che Wall Street aveva conclusa la scorsa settimana in territorio negativo, nel timore che la Federal Reserve prosegua nella politica di aumento dei tassi di interesse, per raffreddare l'inflazione. Oggi il benchmark di Hong Kong è sceso di oltre il 2%. Anche Shanghai, Seul e Sydney sono state in calo, mentre Tokyo è rimasta praticamente invariata.

Borse asiatiche in calo all'inizio della settimana

L'Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2,1% a 17.616,06 dopo che il leader del territorio, John Lee, è risultato positivo al coronavirus dopo essere tornato da un incontro Asia-Pacifico a Bangkok. Lo Shanghai Composite Index ha perso lo 0,8% a 2.072,08 e il Nikkei 225 di Tokyo ha perso meno dello 0,1% a 27.904,69. Il Kospi in Corea del Sud è sceso dell'1,2% a 2.414,20 e l'S &P-ASX 200 di Sydney ha perso lo 0,1% a 7.141,50. L'indiano Sensex ha aperto in ribasso dello 0,7% a 61.212.75.

Venerdì, l' indice S&P 500 di Wall Street è salito dello 0,5% a 3.965,34. Il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto lo 0,6% a 33.745,69. Il Nasdaq composito ha perso meno dello 0,1% a 11.146,06.
Tutti i principali indici statunitensi hanno chiuso la settimana in perdita dopo che il presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, James Bullard, ha detto che il tasso di riferimento della Fed potrebbe dover salire tra il 5% e il 7%, dal 3,75% odierno.
Gli investitori temono che i ripetuti aumenti dei tassi da parte della Fed e delle banche centrali in Asia e in Europa quest'anno per raffreddare l'aumento dell'inflazione possano far precipitare l'economia globale in recessione.

Gli operatori si aspettano che la Fed aumenti nuovamente il suo tasso di riferimento alla riunione di dicembre, ma con un margine inferiore di 0,5 punti percentuali.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dell'1,3% a ottobre, segno della fiducia dei consumatori in vista dello shopping natalizio. Tuttavia, con l'inflazione elevata, i principali rivenditori affermano che gli americani non vogliono pagare il prezzo intero, aspettando quindi la stagione degli sconti.
Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha perso 61 centesimi a 79,50 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il Brent è sceso di 79 centesimi a 86,83 dollari al barile a Londra.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 114 record
15/12/2025
IMU, scatta il saldo: domani il secondo versamento vale 11 miliardi
Il conto alla rovescia è agli sgoccioli: domani, 16 dicembre 2025, scade il pagamento dell...
15/12/2025
Mutui sempre più online, la spinta digitale cambia il credito
Il mutuo non è più solo una pratica da firmare in filiale.
15/12/2025
Istat, l’intelligenza artificiale entra nelle imprese
L’intelligenza artificiale smette di essere un orizzonte lontano e diventa una tecnologia ...
15/12/2025
Premio Startup 2025 per l’economia circolare: meno del 15% dei tessili viene riciclato
Innovazione industriale e soluzioni concrete per ridurre sprechi e impatti ambientali
Trovati 114 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720