Borse: il taglio dei tassi della Fed spinge al rialzo i mercati asiatici
- di: Redazione
I mercati asiatici hanno beneficiato della decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi, con chiusure caratterizzate da robusti guadagni.
A Tokyo, l'indice Nikkei 225 - il più importante del mercato giapponese - è balzato del 2,5% a 37.284,43. L'Hang Seng di Hong Kong è cresciuto dell'1% a 17.840,93. Bene anche lo Shanghai Composite (+ 0,8% a 2.738,19), e il Taiex di Taiwan, che è salito dell'1%.
Borse: il taglio dei tassi della Fed spinge al rialzo i mercati asiatici
L'unico tra i principali indici ad avere chiuso in terreno negativo è stato quello della Corea del Sud, che ha perso lo 0,3% a 2.566,65.
Questa settimana sono in agenda le riunioni di politica monetaria della Banca del Giappone e la Banca d'Inghilterra, dalle quali comunque non si attendono misure sul terreno del taglio dei tassi.
Quello annunciato ieri è stato il primo taglio del tasso sui fondi federali in oltre quattro anni.
Ieri l'S & P 500 è scivolato dello 0,3%, chiudendo a 5.618,26. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,2% a 41.503,10. Il Nasdaq Composite ha perso lo 0,3% a 17.573,30.
"Il momento di sostenere il mercato del lavoro è quando è forte e non quando si cominciano a vedere i licenziamenti", ha detto il presidente della Fed Jerome Powell. "Questa è la situazione in cui ci troviamo".
Alcuni critici sostengono che la Federal Reserve potrebbe aver mantenuto i tassi di interesse troppo alti per troppo tempo, ma Powell ha affermato: "Non pensiamo di essere indietro".
"Pensiamo che sia tempestivo. Ma penso che possiate prenderlo come un segno del nostro impegno a non rimanere indietro", ha detto Powell in una conferenza stampa in seguito all'annuncio della Fed.
Il rendimento del Treasury a 10 anni è infine salito al 3,70% dal 3,65% di martedì sera. Il rendimento a due anni, che segue più da vicino le aspettative per l'azione della Fed, è salito al 3,62% dal 3,60% di martedì sera.
Il petrolio greggio di riferimento statunitense ha perso 20 centesimi, attestandosi a 69,68 dollari al barile. Il Brentè sceso di 22 centesimi, attestandosi a 73,43 dollari al barile.