Borse: i mercati asiatici seguono il buon andamento di Wall Street e recuperano

- di: Redazione
 
I mercati borsistici della regione Asia-Pacifico hanno recuperato nelle contrattazioni odierne, rispetto alla brutta prestazione di ieri, e anche oggi lo hanno fatto sulla scia di quanto accaduto a Wall Street.
Il principale indice della borsa di Tokyo, il Nikkei 225, è salito di quasi lo 0,5% nelle prime contrattazioni, a 36.384,73. Bene anche l'australiano S & P/ASX 200 (+ 0,6% a 8.033,10), il sudcoreano Kospi (+ 0,1% a 2.537,85), l'Hang Seng di Hong Kong (+ 0,3% a 17.248,58).

Borse: i mercati asiatici seguono il buon andamento di Wall Street e recuperano

Tra i più importanti indicatori dell'area il solo Shanghai Composite è stato trascinato in terreno negativo, perdendo lo 0,5% a 2.722,01.
Le sedute di questo inizio di mese sono interlocutorie, nell'attesa di capire l'ampiezza delle decisioni di politica monetaria che adotterà la Federal Reserve, anche alla luce sugli ultimi aggiornamenti sull'inflazione al consumo e all'ingrosso, che saranno pubblicati questa settimana.

Ieri l'S & P 500 è salito dell'1,2% a 5.471,05, recuperando, anche se non completamente le perdite di venerdì. Il Dow Jones Industrial Average e il Nasdaq Composite hanno messo a segno lo stesso guadagno, + 1,2%, chiudendo, rispettivamente a 40.829,59 e a 16.884,60.
Tra le società, Boeing ha beneficiato degli effetti dell'accordo in via di definizione con i sindacati per evitare uno sciopero che potrebbe bloccare le catene di produzione. Le voci di una intesa imminente hanno spinto il titolo del 3,4%. Nvidia è salita del 3,5%, dopo che la scorsa settimana il titolo aveva lasciato il 13,9% la settimana precedente.

Sul mercato obbligazionario, il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso leggermente al 3,71% dal 3,72% di venerdì sera.
In contrazione i prezzi del greggio sui mercati internazionali. Il greggio di riferimento degli Stati Uniti è sceso di 15 centesimi a 68,56 dollari al barile. Il Brent, lo standard internazionale, ha perso 8 centesimi a 71,76 dollari al barile.
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