L'andamento dei titoli bancari a Piazza Affari resta negativo, con Mps che continua a perdere terreno dopo il pesante ribasso registrato venerdì scorso. Il titolo del Monte dei Paschi di Siena segna in apertura un calo del 2,5% a 6,33 euro, dopo il -6,9% di venerdì, a seguito dell'annuncio dell'offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata su Mediobanca. Anche Piazzetta Cuccia registra una lieve flessione dello 0,24%, attestandosi a 16,43 euro, sopra il valore implicito di 15,992 euro offerto da Mps.
Borsa: Mps ancora in calo, Mediobanca cede terreno dopo l'offerta di Siena
L'operazione proposta da Siena valuta Mediobanca 13,3 miliardi di euro, offrendo un premio del 5,03% rispetto al prezzo di chiusura del 23 gennaio. La struttura dell’offerta prevede uno scambio di 23 azioni Mps per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione, un rapporto che il mercato sembra giudicare con cautela, come dimostrano le pressioni ribassiste sui titoli di entrambi gli istituti.
La reazione del mercato evidenzia un sentiment incerto rispetto all'operazione, con gli investitori che sembrano valutare attentamente le prospettive strategiche e le sinergie derivanti dalla potenziale fusione tra le due storiche realtà del settore bancario italiano.
Nel frattempo, il Ftse Mib segna un ribasso dello 0,7% in avvio di seduta, attestandosi a 35.937 punti, in un contesto di incertezza generalizzata sui mercati europei. I riflettori restano puntati sull'evoluzione della proposta di Mps e sulle eventuali contromosse di Mediobanca, mentre gli analisti monitorano l’andamento dei prezzi per individuare le possibili ripercussioni sul settore bancario nel suo complesso.
Le valutazioni degli analisti
Secondo gli analisti di settore, l'Ops rappresenta una mossa ambiziosa per Mps, che punta a rafforzarsi nel panorama bancario nazionale con l’integrazione di Mediobanca, storicamente focalizzata sul wealth management e sull'investment banking. Tuttavia, permangono dubbi sul piano industriale e sulla capacità di creare valore nel medio-lungo periodo, considerando anche le sfide regolatorie e l’impatto sull'assetto azionario delle due banche.
Resta da vedere come si muoveranno i principali azionisti di Mediobanca, tra cui Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, che detiene una partecipazione significativa e potrebbe avere un ruolo chiave nel decidere le sorti dell'operazione.
I prossimi giorni saranno cruciali per capire se il mercato accoglierà con maggiore favore la proposta di Siena o se prevarrà un atteggiamento di prudenza, con ulteriori pressioni sui titoli coinvolti.