Borsa: Milano pesante a meta' seduta con attesa S&P, ma Nexi scatta a +3,5%

- di: RCor
 
Le Borse europee sono in deciso ribasso a meta' seduta e si avviano a chiudere la peggiore settimana da tre mesi. Il rischio di escalation della guerra tra Hamas e Israele, l'aumento dei rendimenti e i timori su crescita economia e inflazione consigliano agli investitori di alleggerire le posizioni sull'azionario mentre prosegue la stagione delle trimestrali su entrambe le sponde dell'Atlantico. A Piazza Affari, che attende il giudizio di S&P sul debito pubblico italiano e teme un peggioramento dell'outlook a "negativo", il Ftse Mib cede cosi' l'1,06%. Nel resto del Vecchio Continente, Francoforte cede l'1,2%, Parigi l'1,13%, Londra lo 0,89% e Amsterdam lo 0,84%. Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, guadagna terreno in controtendenza Nexi, ancora sostenuta dalla speculazione relativa all'interesse dei fondi per una possibile offerta sulla societa': i titoli mettono a segno la migliore prestazione del Ftse Mib con un progresso del 3,47%. Sopra la parita' anche Amplifon (+0,96%) e Terna (+0,19%), mentre le vendite colpiscono Saipem (-3,56%), Iveco (-3,16%) e Cnh Industrial (-2,66%). Deboli anche le banche (con Mps a -2,63%), mentre la prudenza degli analisti in vista della presentazione del nuovo piano strategico frena Poste Italiane (-2,79%). Nel resto del listino Brunello Cucinelli (+3,42%) approfitta dei dati sul fatturato al 30 settembre e del nuovo miglioramento delle stime per fine anno. Di segno opposto invece la reazione del mercato ai ricavi di Salvatore Ferragamo (-2,6%). Sul fronte dei cambi, l'euro e' indicato a 1,0588 dollari da 1,0574 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 158,75 yen (da 158,50), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 149,94 (da 149,90). Torna a salire il prezzo del petrolio a causa della guerra in Medio Oriente: il future dicembre sul Wti sale dell'1,46% a 89,66 dollari al barile e l'analoga consegna sul Brent prende l'1,26% a 93,54 dollari. In rialzo anche il gas naturale ad Amsterdam: il future novembre e' in progresso del 3,8% a 52 euro al megawattora.
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