Un raid israeliano ha colpito ieri la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City, provocando la morte di civili e il ferimento di almeno nove persone, tra cui il parroco, padre Gabriel Romanelli. L’attacco, che ha suscitato profondo sconcerto a livello internazionale, si è verificato nel corso di operazioni dell’aviazione israeliana condotte nel centro della città, in una zona dove sono presenti diverse strutture religiose. Secondo la comunità cristiana locale, la chiesa era uno degli ultimi luoghi ancora attivi per l’accoglienza di sfollati.
Bombe sulla chiesa di Gaza, Netanyahu parla di errore. Il Papa: “Tacciano le armi”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso “rammarico” per quanto accaduto, parlando di “errore operativo” e di “danno non intenzionale a un luogo di culto”. Ha inoltre promesso un’indagine interna per verificare le cause dell’attacco e ha contattato la Nunziatura apostolica per trasmettere le sue condoglianze. Tuttavia, in una dichiarazione più ampia, ha ribadito che “Hamas utilizza anche i siti religiosi come copertura”, sollevando nuove tensioni diplomatiche.
Il Papa invoca la fine delle armi: “Gaza non può essere cancellata”
Dalla Santa Sede, Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello: “Tacciano le armi, Gaza non può essere cancellata dalla carta dell’umanità. Le chiese, le moschee, le sinagoghe devono essere rispettate. Il fuoco cessi, la pace abbia una possibilità”. Le parole del Pontefice, pronunciate durante l’Angelus, hanno attraversato il mondo e riaperto la discussione sull’effettiva protezione dei luoghi religiosi nei conflitti armati.
Meloni e Tajani: “Inaccettabili i bombardamenti sui civili”
Il governo italiano ha reagito con fermezza. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “atto inaccettabile”, chiedendo che Israele fornisca chiarimenti credibili su quanto accaduto. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha protestato ufficialmente con il suo omologo israeliano, Eli Cohen, chiedendo “rispetto per le regole internazionali e protezione dei civili e dei luoghi sacri”. L’ambasciatore israeliano a Roma è stato convocato per fornire spiegazioni.
Le comunità ebraiche italiane: “Rispettare i luoghi di culto”
In una nota congiunta, diverse comunità ebraiche italiane hanno espresso “dolore per la tragedia” e ribadito “l’assoluta necessità di rispettare ogni luogo di preghiera, indipendentemente dalla fede professata”. L’intervento è stato letto come un tentativo di mantenere una posizione equilibrata nel difficile contesto internazionale, evitando che la vicenda alimenti divisioni confessionali.
Israele sotto pressione anche sul fronte siriano e libanese
Contemporaneamente, i media siriani hanno denunciato nuovi bombardamenti israeliani nel sud della Siria, notizia smentita dall’IDF. Le tensioni aumentano anche lungo il confine libanese: un nuovo attacco aereo israeliano ha colpito una zona a sud di Tiro, provocando quattro morti, tra cui almeno due civili. Israele ha confermato l’azione, definendola una risposta “mirata e necessaria” contro miliziani filo-iraniani.
Pressioni internazionali per una tregua a Gaza
Il Consiglio di gabinetto per la sicurezza israeliano si è riunito ieri per esaminare una nuova proposta di tregua avanzata congiuntamente da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Il piano prevede una sospensione delle ostilità di 60 giorni, in cambio della liberazione di dieci ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Secondo fonti israeliane, il governo Netanyahu è diviso tra falchi contrari a ogni concessione e colombe che vedono nell’accordo una via per evitare l’isolamento internazionale.
Undici Paesi arabi chiedono il rispetto della sovranità siriana
Sul fronte diplomatico, undici Paesi della Lega Araba hanno firmato una dichiarazione congiunta in sostegno della sovranità della Siria, condannando “ogni violazione territoriale da parte di potenze esterne”. Anche gli Stati Uniti si sono detti contrari a ogni nuova operazione offensiva in Siria, invitando Israele alla “massima moderazione”.
Ita Airways proroga lo stop ai voli da e per Tel Aviv
Intanto, Ita Airways ha annunciato che il blocco dei voli da e per Tel Aviv sarà prorogato almeno fino al 31 agosto, a causa del “perdurare delle condizioni di instabilità operativa e dei rischi per la sicurezza dei passeggeri”. Altre compagnie europee, tra cui Lufthansa e Air France, valutano misure simili, riducendo così i collegamenti aerei con Israele.
Il conflitto rischia di travolgere i simboli religiosi
Il colpo alla chiesa di Gaza segna un momento simbolicamente gravissimo nella guerra tra Israele e Hamas. Il rischio che i luoghi sacri diventino bersagli involontari o strumenti di propaganda è ormai concreto. La diplomazia internazionale è chiamata a un passo deciso: salvaguardare la dignità della fede e impedire che la violenza si spinga oltre i confini della civiltà.