Michele Bianchi, RDM Group: il successo di un modello di business che ha portato il Gruppo sulla vetta in Europa

- di: Redazione
 
Reno de Medici è il primo produttore italiano ed europeo di cartoncino ricavato dal materiale riciclato. L’head office è a Milano ma può vantare con la presenza strategica a livello internazionale grazie ai suoi nove stabilimenti produttivi dislocati in Italia, Germania, Spagna e Olanda e ha una rete commerciale attiva in settanta Paesi. In questa intervista il CEO del Gruppo, Ing. Michele Bianchi, parla del successo di una strategia che ha creato la realtà di un operatore europeo che sia presente localmente, ma che abbia un modo europeo di operare, sulle novità che arrivano dall’Unione Europa sulle regole per la riduzione degli imballaggi, una maggiore circolarità degli stessi e l’armonizzazione delle norme del mercato interno Ue, ma anche sulle strategie di medio e lungo periodo dopo un periodo di forte crescita, sulla sostenibilità a 360 gradi come fattore propulsivo dello sviluppo del Gruppo. Il programma ExcellenceONE.

Intervista al CEO di Reno De Medici, Michele Bianchi.

Lo scorso 24 aprile, dopo una lunga fase di discussione, il Parlamento europeo ha adottato la Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), un regolamento volto a favorire la riduzione degli imballaggi, una maggiore circolarità degli stessi e l’armonizzazione delle norme del mercato interno Ue. Quale impatto avrà, in generale e una volta a regime, tale regolamento per le imprese produttrici di cartone e cartoncino?
Effettivamente questo regolamento, che è stato approvato prima dell’estate, è molto importante. Siamo adesso alle fasi finali e presto il Parlamento voterà la versione finale. È stato un lavoro molto rilevante, che riguarda tutti gli imballaggi con la prospettiva di renderli sempre più sostenibili e di utilizzarli il meno possibile. Si pone degli obiettivi importantissimi per la riduzione dell’utilizzo degli imballaggi in generale; in concreto ciò significa riduzioni che vanno fino al 15% al 2040: questo permetterà, appunto, di fermare la notevole crescita che c’è stata nell’utilizzo in generale degli imballaggi. Tutto ciò porta a poter trovare delle soluzioni che possono essere sempre più sostenibili e, grazie al fatto che si tratta di un regolamento europeo, si pone anche l’obiettivo di
armonizzare come questa materia viene affrontata nei vari
Paesi UE.

Nello specifico, come tale regolamento cambierà - se cambierà - la strategia di RDM Group?
Questo regolamento avrà i suoi impatti anche per noi ma, fortunatamente, la riciclabilità dei materiali che produciamo è stata privilegiata rispetto al riuso. Questi cartoni, infatti, possono essere riciclati con altissime percentuali già oggi - anche se ancora ci sono certamente margini di miglioramento - ed è dimostrato che, rispetto anche al riuso, è più economico e sostenibile riciclare. Quindi, nel nostro caso la sfida è ancora dedicare risorse verso l’innovazione, perché è fondamentale che tanti di questi materiali, che possono essere utilizzati anche in applicazioni più difficili con materiali compositi, siano effettivamente riciclati nei nostri tanti stabilimenti. Ci sarà, pertanto, un’accelerazione di queste opportunità di sviluppo.

Avete lavorato molto sulla crescita e un aumento della competitività sia per linee interne, sia per quelle esterne con importanti acquisizioni. Quali sono i risultati economici di questi ultimi anni e quali le strategie per il breve e il medio periodo? Quale sarà per il futuro la politica di RDM sul fronte acquisizioni?
In questi anni abbiamo cercato di creare la realtà di un operatore europeo che sia presente localmente, ma che abbia un modo europeo di operare. Una visione, quindi, per cui possa essere al fianco di tutti quei clienti che guardano al di là dei confini, ma che giustamente hanno fabbriche nelle varie nazioni e, pertanto, hanno bisogno di avere le soluzioni locali. Questo è importante perché, nella crescita che abbiamo realizzato, ci siamo basati sullo sviluppo di tutte quelle tematiche che possono essere riprodotte attraverso tutti gli stabilimenti, così da avere una sicurezza europea delle forniture e, come dicevo sopra, essere presenti localmente. Dal punto di vista economico anche questo ha portato dei vantaggi, in quanto si riesce a gestire meglio l’allocazione della domanda, l’utilizzo delle risorse e il servizio verso i clienti, quindi la qualità che proponiamo. Questa sarà la strategia da portare avanti ancora, cercando di valorizzare ancora di più quanto già facciamo.

La sostenibilità da tempo è inserita pienamente in maniera organica e avanzata nel modello di business di RDM Group. Quali gli elementi principali che su tale fronte emergono dall’ultimo Bilancio di sostenibilità, riferito all’anno 2023?
La sostenibilità è il cuore del nostro fare business, perché di fatto trasformiamo dei materiali che, altrimenti, verrebbero o bruciati o mandati in discarica. Quindi a fine vita diamo una nuova vita a tali materiali. Questa circolarità è importantissima ed è chiaro che, per dare nuova vita a questi materiali, abbiamo bisogno di risorse: meno risorse utilizziamo per questa trasformazione, minore è l’impatto ambientale e sociale. Per cui noi abbiamo ben chiari fattori come l’utilizzo dell’acqua, come l’avvio al riciclo anche dei materiali non fibrosi - che, ahimè si raccolgono insieme ad altri materiali - o l’immissione in atmosfera di alcuni fluidi come CO2 o CO3. Questi sono elementi molto importanti che sono parte integrante della strategia di miglioramento di RDM Group. Tra l’altro abbiamo anche dei finanziamenti legati alle performance su tali parametri. Tutto ciò è presentato nel nostro rapporto di sostenibilità, dove si spiega bene quali sono i percorsi, i dettagli e i numeri che siamo riusciti ad implementare in questo ultimo anno.

Restando sul tema sostenibilità, voi avete un programma chiamato BBS, acronimo di Behaviour Based Safety, ovvero basato sulla promozione del comportamento sicuro attraverso il processo di osservazione da parte degli stessi lavoratori. Ce lo può descrivere e indicare i risultati?
È un qualcosa di veramente interessante, un’esperienza su cui all’inizio avevamo qualche dubbio ma che sta dando un buon contributo, nell’ottica di un’azienda manifatturiera quale siamo, dove la sicurezza dei nostri lavoratori deve essere ed è al primo posto tra le priorità. Il concetto della BBS è quello di osservare, quindi fare attenzione a quelli che sono i comportamenti positivi e promuovere questi comportamenti per far sì che gli operatori li adottino sempre di più, piuttosto che punire quelli sbagliati. Insomma, si ribalta il meccanismo e si promuovono le cose fatte bene, così che il coinvolgimento delle persone sia sempre più forte e rappresenti un aiuto anche reciproco tra gli operatori stessi. Abbiamo iniziato in Italia e lo stiamo implementando in Spagna e al momento anche in Olanda, quindi un percorso che ci vede impegnati nei prossimi anni e che vorremmo fare in tutti il Gruppo.

ExcellenceONE è il Programma Lean Manufacturing di RDM Group, lanciato nel 2021 con l’obiettivo di perfezionare i processi produttivi e costruire un modello di lavoro ben strutturato, per massimizzare i profitti limitando perdite e sprechi. Su quali pilastri è fondato tale programma?
ExcellenceONE è il trade union nella gestione delle risorse, l’attenzione all’ambiente e quello che ho già detto con la BBS per quanto riguarda gli operatori. Perché questo? Perché c’è sempre l’obiettivo di un miglioramento continuo alla base dell’ExcellenceONE, cioè il Lean Manufacturing, che filosoficamente cerca di ridurre gli sprechi. Pertanto, ridurre gli sprechi significa fare meglio
il nostro lavoro, e parlo di ambienti più puliti, più mantenuti, curati con più attenzione e quindi dove ci si fa anche meno male e poi alla fine si portano anche i migliori risultati, i migliori risultati
di consistenza del prodotto che realizziamo, del servizio che possiamo rendere ai nostri clienti e di soddisfazione globale della partnership che vogliamo sempre più stringere con i
con i nostri operatori e per poterci distinguere anche verso la concorrenza. Un programma, quindi, che sta alla base di tutto il nostro lavoro quotidiano.

Facciamo un balzo in avanti nel tempo. Come pensa sarà RDM Group tra dieci anni?
Credo che dobbiamo continuare sulla strada per capire fino in fondo quelle che sono le abitudini di tutti noi cittadini e di come il mondo stia cambiando e poter anticipare questo trend dando delle soluzioni che si trovano soltanto se studiamo, collaboriamo, e anche integriamo la catena del valore del prodotto che facciamo. Ciò significa lavorare sull’innovazione, sulla qualità dei prodotti, sulla riciclabilità e sulla sostenibilità dei prodotti stessi. In Reno De Medici noi porteremo avanti queste opportunità, sia di crescita organica che inorganica, per far sì che la nostra risposta alle esigenze sia la più celere e il più puntuale possibile e che i trend siano implementati con leadership forte e con punto di orgoglio anche da parte di tutti i lavoratori e dei nostri clienti stakeholders.


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