Il pop autentico, originale, italiano di Cristian Basile colora il mondo per sostenere la ricerca scientifica di Fondazione Veronesi con unicità espressiva e gratitudine. L’artista è stato un paziente oncologico in età infantile, quando gli venne diagnosticato una forma di tumore benigno a cui seguirono anni di terapia: “Inizialmente la malattia si presentò con un dolore molto forte al polpaccio e dopo vari tentativi diagnostici e molto dolore finalmente la diagnosi. Si trattava di un tumore benigno al femore sinistro. Così sono iniziati i cicli di chemioterapia. La mia immensa gratitudine alla ricerca scientifica mi porta oggi a donare alcune delle mie opere a Fondazione Veronesi: mi sento in dovere di fare qualcosa, di dare il mio contributo, soprattutto in un momento in cui la vita e la mia arte mi stanno dando grande soddisfazione”.
Cristian Basile sostiene la Fondazione Veronesi con 15 opere: "Voglio offrire il mio contributo"
Basile porterà in omaggio a Fondazione Veronesi le sue scimmie antropomorfe, create con un mix materico-cromatico che contempla plastica ABS riciclata e vernici, in un evento che si terrà il 13 giugno, in collaborazione con Art Luxury Gallery, e chev rappresenta un tributo personale alla ricerca scientifica, sotto l’egida di quella riconoscenza che fa parte della vocazione spontanea di un artista scelto per acclamazione dal mercato senza alcun artificio o strategia di marketing pregressa. Per scelta di Cristian Basile, il ricavato delle opere sarà devoluto all’oncologia pediatrica sostenuta da Fondazione Veronesi.
L’iconografia animale e l’assemblaggio post industriale sono il lessico con cui Cristian Basile si esprime naturalmente e un polimero riciclato, la plastica ABS, è il suo lessico; le vernici, anche biologiche e vegane, sono la sintassi, frutto di una sperimentazione costante. Resine, colori fluorescenti e metal, wrap, si fondono in un insieme tridimensionale che trova nell’artigianalità il suo totem. Dal 2022 a oggi le opere prodotte sono oltre 250, con un’asseverazione naturale da parte del mercato e una serie di gallerie fra Milano, Parigi, Pietrasanta, Vienna, in un percorso che si snoda anche verso un’apertura ai mercati internazionali, in particolare USA e Dubai.
“Quando produco le mie opere entro in un’altra dimensione, stacco da tutto, viaggio dentro me stesso”, ha dichiarato Cristian Basile, che forgia di getto le sue scimmie, seguendo un canovaccio che sembra inscritto dentro sé stesso in un flusso creativo che sgorga naturale e trascina anche chi osserva. L’ispirazione per le creature tridimensionali, che escono dalla tela pervase da rivoli di colore, arriva dal mondo del design, che Cristian frequenta per una passione affiorata da giovanissimo: quella per gli oggetti degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, che compra a mercati e aste per rivenderli, dopo averli restaurati.
Il mercato lo sceglie spontaneamente, dopo i primi post su Instagram e la selezione della prima galleria, milanese, che lo ha proposto con un successo immediato. Così, come, spontaneamente, lui crea: “Amo i colori, amo questi musoni che escono dalla tela. Li riguardo e me ne innamoro ogni giorno. La mia scimmia è scolpita nel legno, il materiale viene scaldato con un processo particolare, che lo porta a prendere le sembianze desiderate. Ogni cosa implica l’uso delle mani. Ho fatto anche NFT, ma prediligo l’arte in senso tradizionale, dove ci si sporca le mani”. Ma c’è anche un’altra creatura, mostro e mito, che ha affascinato l’artista, che le ha infuso una nuova vita: “Sono innamorato della storia egizia e della mitologia. Medusa, anche in Caravaggio, ha un’iconografia spaventosa, non è mai piacevole a vedersi. E allora, ho reso bella l’immagine di Medusa. La ho ricreata come la illustra la storia, bellissima, con un viso principesco”.