Boom di phishing e frodi: così svuotano i conti. Allarme Bankitalia
- di: Bruno Coletta

Esposti in crescita del 32%, boom di smishing e vishing: il 2025 inizia con quasi 3.300 segnalazioni. E le banche spesso rimborsano.
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Occhio alla truffa, parla come te e ha il numero della tua banca
Il furto digitale ha smesso di avere l’aria dell’hacker. Oggi ha il tuo tono di voce, scrive come una segretaria di filiale e ti chiama dal numero della tua banca. Così il phishing – e i suoi cugini smishing, vishing e spoofing – è diventato un fenomeno di massa. Lo conferma la Relazione annuale della Banca d’Italia sugli esposti 2024: oltre 730 segnalazioni di truffe digitali, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente. Ma l’allarme non è solo per i dati: è per la qualità del raggiro. Il cliente, ormai, non si accorge più di nulla.
Il “triangolo delle frodi” digitali – smishing (sms truffaldini), vishing (telefonate fasulle) e phishing (email ingannevoli) – agisce in tandem con lo spoofing, tecnica che permette di far apparire sul telefono il vero numero della banca. “I messaggi sono sempre più sofisticati, mirano al cuore delle nostre abitudini digitali”, spiega l’ingegnere informatico Gabriele Faggioli, presidente di Clusit.
Nel 54% dei casi Bankitalia ha ottenuto per i clienti una soluzione almeno parziale del contenzioso, grazie alla sua moral suasion. Ma il numero di frodi andate a buon fine è impressionante. E nel primo trimestre 2025 il trend non si è fermato: già 3.287 nuovi esposti, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024.
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Il phishing si fa intelligente: come funziona la nuova truffa
Non più solo email sgrammaticate con promesse di eredità. Oggi le truffe bancarie sfruttano l’intelligenza artificiale e l’ingegneria sociale. Secondo un report di Swascan-Cyber Security, il 61% delle campagne di phishing italiane usa testi generati da chatbot o LLM per imitare perfettamente le comunicazioni bancarie reali.
Ecco come funziona la nuova truffa perfetta:
1. Arriva un sms apparentemente dal tuo istituto, con un link per “bloccare un tentativo sospetto”.
2. Segui il link e accedi con le tue credenziali, magari per “verificare un accesso”.
3. Pochi minuti dopo, ti chiama il “call center”, che usa il numero reale della banca (spoofing) e ti chiede di autorizzare un’operazione per “mettere al sicuro” il conto.
In realtà, stai consegnando tutto. “La fiducia nel numero e nel tono è la vera porta d’ingresso”, conferma Miriam Bertoli, esperta di digital strategy, a Wired Italia.
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Quando la banca ti blocca davvero… ma per errore
Non solo cybertruffe. Bankitalia segnala anche una triplicazione dei reclami per blocchi ai servizi di home banking e carte, spesso scattati come autodifesa delle banche. Il numero totale di esposti ricevuti nel 2024 ha superato quota 11.800 (+5%), molti dei quali legati a bonifici eseguiti in modo errato o non autorizzati.
Il paradosso? Le misure antifrode, a volte, finiscono per colpire proprio il cliente onesto. “Mi hanno bloccato la carta per una spesa di 28 euro su un sito italiano, e ho dovuto aspettare giorni per riattivarla”, racconta su Reddit un utente di Monza, in un thread virale.
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Mutui in discesa, ma i raggiri crescono: la risposta è l’Abf
Nel mare dei reclami c’è una piccola isola felice: gli esposti sui finanziamenti calano del 7%. Merito della rinegoziazione dei mutui e della riduzione dei tassi variabili nel corso del 2024. Ma se l’home banking piange, l’Arbitro Bancario Finanziario (Abf) lavora più che mai.
Nel 2024 l’Abf ha gestito 14.000 contenziosi (contro i 15.800 del 2023), ma ha restituito 15,7 milioni di euro ai clienti, di cui 9,8 milioni già versati. Il tasso di adempimento degli istituti è salito al 96%, esclusi i casi legati al “quinto dello stipendio”, da sempre i più ostici.
L’Abf – gratuito, accessibile online anche senza avvocato – ha guadagnato crescente fiducia. “È l’unico modo per avere giustizia senza rovinarsi in giudizio”, ha spiegato Marco L., pensionato romano, dopo aver recuperato 4.200 euro sottratti con un bonifico fraudolento.
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Verso una nuova consapevolezza digitale (ma serve di più)
I numeri dicono che la difesa tecnologica non basta più. Serve educazione. È il messaggio che Banca d’Italia lancia tra le righe del suo report. La consapevolezza deve essere continua: sapere cosa può succedere, riconoscere i segnali, non cedere mai alla fretta.
Nel frattempo, le banche devono investire in autenticazione biometrica, notifiche proattive, interfacce antifrode, ma soprattutto in servizi di assistenza reale. Perché il truffatore digitale non dorme mai. E, nel 2025, spesso parla meglio di noi.