Banco Bpm: cresce il patto delle fondazioni italiane, ora al 6,51%

- di: Bruno Coletta
 

Il patto di consultazione tra i soci italiani di Banco Bpm, uno dei principali istituti di credito del Paese, registra una leggera crescita, raggiungendo il 6,51% del capitale sociale rispetto al precedente 6,50%. Un incremento minimo, ma significativo nel contesto del consolidamento delle partecipazioni in vista di possibili evoluzioni nel panorama bancario italiano.

Il cuore italiano del Banco Bpm
L’accordo di consultazione, noto come il “nocciolo duro” degli azionisti italiani, rappresenta un insieme di soggetti istituzionali, tra cui Casse di previdenza e Fondazioni bancarie, che condividono una visione comune per il futuro dell’istituto. La sua crescita al 6,51%, fotografata al 31 dicembre 2024, riflette piccoli ma strategici aggiustamenti nelle partecipazioni degli aderenti.
Inarcassa, la Cassa di previdenza per ingegneri e architetti, ha incrementato la propria quota di 835.000 azioni ordinarie nel corso del 2024, arrivando a detenere l’1,03% del capitale. “Questo aumento rispecchia la nostra fiducia nella stabilità e nella crescita dell’istituto”, ha dichiarato Giuseppe Santoro, presidente di Inarcassa.
D’altra parte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ha ridotto la sua partecipazione di 509.849 azioni, scendendo allo 0,067%. Nonostante la riduzione, il presidente della fondazione, Giuseppe Schena, ha sottolineato: “Rimaniamo impegnati a sostenere il ruolo di Banco Bpm come pilastro del sistema bancario italiano”.

Quote stabili per le altre Fondazioni

Le quote delle altre istituzioni partecipanti restano invariate:
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (1,24%)
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (0,50%)
Enpam, l'ente di previdenza dei medici (1,99%)
Fondazione Cr Reggio Emilia Pietro Manodori (0,0293%)
Cassa forense (1,66%).

Strategie future e scenari di consolidamento
L’aggiornamento delle partecipazioni arriva in un momento di particolare fermento per il settore bancario italiano, dove si discute di possibili fusioni e acquisizioni. Secondo alcuni analisti, il patto rappresenta una strategia per rafforzare la governance italiana di Banco Bpm e prepararsi a eventuali operazioni straordinarie.
Le prossime mosse degli aderenti al patto saranno decisive per comprendere se Banco Bpm rimarrà un attore indipendente o se potrà giocare un ruolo chiave nel processo di consolidamento bancario in Italia.


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