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Flessibilità sulle emissioni auto: l’UE concede respiro ai costruttori

- di: Matteo Borrelli
 
Flessibilità sulle emissioni auto: l’UE concede respiro ai costruttori
Dal 2025 al 2027 le emissioni di CO₂ saranno valutate su media triennale. 
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Il Parlamento Europeo ha approvato una modifica significativa al regolamento sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni, introducendo una maggiore flessibilità per i produttori nel rispetto degli obiettivi ambientali. Con 458 voti favorevoli, 101 contrari e 14 astensioni, la proposta consente ai costruttori di calcolare la conformità ai limiti di emissione su una media triennale (2025-2027) anziché su base annuale, come previsto precedentemente. 

Un sollievo per l’industria automobilistica
La modifica mira a sostenere il settore automobilistico europeo, che affronta sfide legate alla transizione verso veicoli a basse emissioni e alla concorrenza internazionale. Secondo le stime, l’applicazione rigida delle norme avrebbe potuto comportare multe fino a 15 miliardi di euro per i produttori che non avessero rispettato i limiti di emissione nel 2025. La nuova flessibilità permette di compensare eventuali sforamenti in un anno con prestazioni migliori negli altri due, offrendo un margine di manovra più ampio per raggiungere gli obiettivi ambientali.

Reazioni contrastanti
La decisione ha suscitato reazioni diverse tra le forze politiche e le organizzazioni interessate. In Italia, Forza Italia, Partito Democratico e Fratelli d’Italia hanno sostenuto la modifica, mentre la Lega, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra si sono opposti. La Lega ha criticato la misura come insufficiente, chiedendo l’eliminazione totale del Green Deal europeo.
L’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA) ha accolto positivamente la modifica, sottolineando la necessità di una strategia di decarbonizzazione a lungo termine che includa infrastrutture di ricarica e incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Tuttavia, l’organizzazione ambientalista Transport & Environment ha espresso preoccupazione, affermando che la concessione potrebbe rallentare la transizione verso veicoli a zero emissioni e compromettere gli investimenti nelle infrastrutture necessarie. 

Prospettive future

La modifica approvata dal Parlamento Europeo è parte di un piano più ampio per sostenere l’industria automobilistica europea nella transizione ecologica. Entro la fine dell’anno, la Commissione Europea prevede di avviare una revisione più ampia del regolamento, che potrebbe includere il principio di “neutralità tecnologica” per i carburanti, aprendo la strada a nuove tecnologie e soluzioni alternative per il mercato post-2035.
La proposta necessita ora dell’approvazione formale del Consiglio dell’Unione Europea per entrare in vigore. Tuttavia, con l’approvazione già espressa dagli ambasciatori dei 27 Paesi membri, l’adozione definitiva è considerata una formalità. 

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