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L'Opinione / Auto, dazi e deliri: Trump parcheggia la logica nel garage

- di: Jole Rosati
 
L'Opinione / Auto, dazi e deliri: Trump parcheggia la logica nel garage
Il presidente agita i mercati tra strette e retromarce sui dazi alle auto. Promette rimborsi, ma semina caos: “America First” si traduce in instabilità globale.

Un’ennesima giravolta sui dazi
Il presidente Donald Trump ha annunciato un parziale allentamento dei dazi sulle auto importate e sui componenti esteri utilizzati nella produzione automobilistica statunitense. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’amministrazione intende evitare la sovrapposizione di tariffe, consentendo rimborsi retroattivi fino al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti nel primo anno, con una riduzione al 2,75% nel secondo anno e una graduale eliminazione successiva. 
Questa mossa arriva dopo l’introduzione, all’inizio di aprile, di un dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero e l’annuncio di ulteriori dazi sui ricambi delle auto estere, previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio. 
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Una politica commerciale incoerente e dannosa
La strategia commerciale dell’amministrazione Trump, basata sulla piattaforma “Make America Great Again” (MAGA), si è rivelata pasticciona e irrealistica. Le continue modifiche alle politiche tariffarie hanno generato incertezza nei mercati finanziari, contribuendo a un crollo simultaneo di azioni, obbligazioni e del dollaro.
Il Wall Street Journal, pur essendo tradizionalmente vicino alle posizioni repubblicane, ha criticato aspramente la gestione dei dazi da parte di Trump, definendola un fallimento che danneggia l’influenza economica globale degli Stati Uniti e favorisce la Cina. 
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Reazioni internazionali e tensioni con gli alleati
Le politiche tariffarie aggressive di Trump hanno innescato reazioni negative anche tra gli alleati storici degli Stati Uniti. In Canada, il primo ministro Mark Carney ha risposto con tariffe di ritorsione e ha dichiarato che il rapporto con gli Stati Uniti è compromesso fino a quando non verranno mostrati segni concreti di rispetto e affidabilità.
Anche in Australia, la resistenza alle politiche di Trump ha portato a un aumento del sostegno per i leader che si oppongono apertamente ai dazi statunitensi, evidenziando una crescente sfiducia nei confronti della leadership americana. 
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Un approccio pericoloso per la stabilità mondiale
Le continue oscillazioni nella politica commerciale degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump stanno seminando incertezza e minando la fiducia nei mercati globali. L’approccio avventuristico e velleitario del presidente non solo danneggia l’economia statunitense, ma rappresenta anche una minaccia per la stabilità economica mondiale.
È evidente che una strategia basata su annunci impulsivi e retromarce improvvise non può garantire la crescita e la prosperità a lungo termine. È necessario un cambio di rotta verso politiche commerciali coerenti e collaborative, che tengano conto degli interessi comuni e promuovano la stabilità globale.

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