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Nel 2024, in Italia 78.477 aste immobiliari (9 ogni ora)

- di: Redazione
 
Nel 2024, in Italia 78.477 aste immobiliari (9 ogni ora)

Le aste immobiliari in Italia nel 2024 hanno registrato un totale di 78.477 unità messe all’incanto, equivalenti a una media di 215 immobili al giorno, circa 9 ogni ora. Un dato significativo, ma in calo del 12% rispetto all’anno precedente, quando le aste avevano raggiunto quota 88.174. Questo decremento è legato principalmente a una riduzione delle esecuzioni civili, controbilanciata però dall’incremento delle procedure concorsuali, frutto dell’avvio delle attività liquidatorie previste dal nuovo Codice della crisi d’impresa.

Nel 2024, in Italia 78.477 aste immobiliari (9 ogni ora)

Il Centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions, nel suo “Report Aste 2024”, mette in evidenza come questi cambiamenti siano stati influenzati dai recenti interventi normativi: dalla riforma del 2015, all’introduzione del Codice della crisi d’impresa, fino alla recente riforma Cartabia.

La distribuzione territoriale: Lombardia al vertice

La Lombardia si conferma al primo posto per numero di lotti messi all’asta, con 10.439 unità (13,3% del totale). Seguono la Sicilia (12,05%), il Lazio (9,72%), la Campania (7,21%) e le Marche (7,16%). Rispetto al 2023, le posizioni sono rimaste pressoché invariate, con la sola Toscana che scivola dal quinto al sesto posto. La distribuzione territoriale mostra una frammentazione significativa: il 32,42% degli immobili in asta si trova al Nord, il 31,15% al Centro, il 20,05% al Sud e il 16,37% nelle Isole.

Analizzando il dettaglio provinciale, Roma si conferma leader con 4.947 immobili, superando Milano, che scende al quinto posto (2.021 lotti), preceduta da Perugia (2.034), Cosenza (2.031) e Catania (2.024).

Tipologie immobiliari: il residenziale domina

La maggior parte delle aste riguarda immobili residenziali (53,99%), che includono appartamenti, ville e attici, spesso corredati da garage o cantine. Il comparto residenziale, più accessibile e diffuso, attira una platea ampia di acquirenti. La crescente partecipazione, favorita anche dal supporto di agenzie specializzate, ha portato a un rialzo dei prezzi in alcune aree, come Milano, dove i valori raggiungono quelli del mercato libero.

Il settore commerciale rappresenta l’11,33% delle aste, in aumento rispetto al 9% del 2023. Più contenute sono le percentuali di capannoni industriali (3,06%), magazzini (4,58%) e cantieri (0,8%). In crescita, invece, il mercato dei terreni (12,99%), sebbene richieda spesso una progettualità specifica che ne limita l’attrattività.

“Il comparto residenziale è il più dinamico grazie alla sua maggiore accessibilità, ma la specificità di destinazione d’uso penalizza altre tipologie di immobili, come capannoni e strutture industriali, dove la limitata domanda porta a un deprezzamento significativo”
, sottolinea Massimiliano Morana, amministratore delegato di NPLs RE_Solutions.

Valori base e aggiudicazioni

La maggior parte dei beni all’asta ha un valore base inferiore ai 250.000 euro (91,16%), per un totale di oltre 3,5 miliardi di euro, pari al 49,10% del valore complessivo. I lotti con valore compreso tra 250.000 e un milione di euro rappresentano il 7,64%, mentre quelli sopra il milione costituiscono appena l’1,19% del totale, pur coprendo il 23,55% del valore complessivo.

Il residenziale registra una percentuale di aggiudicazioni del 36,70%, a cui si somma il 9,80% di estinzioni o sospensioni, raggiungendo un totale del 45% di definizioni positive. I beni strumentali, invece, si fermano al 32%, mentre terreni e immobili a destinazione particolare non superano il 27%.

Tendenze e criticità

Lo studio evidenzia un crescente interesse verso le aste, specialmente da parte dei privati attratti da potenziali risparmi. Tuttavia, le criticità non mancano: la difficoltà di accesso al credito, il rischio di immobili occupati e la specificità di alcune destinazioni d’uso limitano l’interesse per determinate categorie. In alcune zone, come Milano e le città turistiche, l’inflazione dei prezzi sta riducendo i margini di convenienza rispetto al mercato libero.

Massimiliano Morana conclude: “Il mercato delle aste immobiliari richiede approcci diversificati e strategie su misura. Ogni immobile deve essere analizzato a fondo prima di essere messo all’asta, per garantire una gestione efficiente e ridurre al minimo il rischio di svalutazione.”

Le aste immobiliari restano un mercato complesso e frammentato, dove normativa, distribuzione geografica e specificità degli immobili giocano un ruolo chiave. Il trend di partecipazione in crescita, soprattutto nel settore residenziale, conferma però la vitalità di un comparto in continua evoluzione.

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