L'assegno unico per i figli è legge: come funziona e a chi spetta

- di: Daniele Minuti

31/03/2021

Dopo il via libera arrivato alla Camera, anche l'Aula del Senato ha approvato il disegno di legge delega riguardante l'assegno unico per i figli di cui si discuteva da tempo, al termine di una votazione che ha detto sì quasi all'unanimità (227 voti favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario).

Il provvedimento è uno dei più importanti del Family Act e si concretizza in un assegno mensile del valore medio di 250 euro per ogni figlio a carico, con la somma che sarà modulata in base all'ISEE del nucleo familiare. Il contributo, come credito di imposta o accredito ogni mese, è valido per ogni figlio a partire dal settimo mese di gravidanza fino all'età di 21 anni (se esso/essa è ancora studente o senza lavoro).

A chi spetta tale assegno?
A tutti i cittadini italiani lavoratori e titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo sia determinato che indeterminato, sia autonomi che provvisti di partita IVA e ovviamente compresi i genitori singoli che hanno però figli fisicamente a carico. Per quanto riguarda i cittadini stranieri, provenienti da paesi dell'Unione Europea o anche extra Ue, servirà avere il permesso di soggiorno (per motivi di lavoro o di ricerca deve avere una durata almeno di un anno), oltre che versare l'Irpef nel nostro paese, vivere con i figli a carico in Italia, avere la residenza per almeno due anni anche se non continuativi o essere in possesso di contratti di lavoro a tempo determinato o quantomeno di durata biennale.

Fra i commenti, una delle più soddisfatte è stata la ministra della Famiglia, Elena Bonetti di Italia Viva: "Questo è il primo passo di una riforma storica, parliamo di un provvedimento molto importante perché segna l'inizio di una nuova era, del futuro e di una ripartenza. Confermo anche a nome del nostro Governo che daremo seguito alla delega attuando l'assegno entro il termine che avevamo fissato, cioè il 1° di luglio".

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