Aquafil

- di: Germana Loizzi
 

Presidente Bonazzi, gli ultimi dati del gruppo Aquafil, relativi al primo semestre 2018, parlano di una crescita dei ricavi del 4,5%, di un incremento dell’utile netto del 46,1%, di un consistente e ulteriore rafforzamento della posizione finanziaria netta. Risultati importanti. Qual è il ‘segreto’, o i ‘segreti’, per cui Aquafil ormai da anni è uno dei principali protagonisti, in Italia e nel mondo, nella produzione di fibre sintetiche?
È stato un primo semestre di grandi soddisfazioni dopo un anno, il 2017, altrettanto importante. Stiamo crescendo sia per linee interne che per linee esterne: come si legge dai dati, il fatturato è cresciuto ed in più, dal mese di maggio, abbiamo cominciato a consolidare anche il fatturato derivante dall’acquisizione del ramo di azienda in Asia, relativo al business della pavimentazione tessile. L’utile netto è aumentato in maniera significativa. La nostra posizione finanziaria è cresciuta anche grazie al corposo programma di investimenti che stiamo portando avanti. Speriamo di continuare su questa strada, siamo molto fiduciosi.

Può fornirci i numeri sintetici del gruppo: continenti in cui è presente, collaboratori, impianti produttivi e così via? Il gruppo opera attraverso 3 ‘business unit’ di prodotto: area prodotto BCF, che produce e commercializza fili sintetici per pavimentazione tessile usati nei settori contract, automotive e residenziale, area prodotto NTF, che produce e commercializza fili sintetici per i settori dell’abbigliamento e dello sport e l’Engineering Plastics, che fornisce prodotti per lo stampaggio ad iniezione. Ci può dire in quale misura i tre business contribuiscono ai ricavi e alla redditività del gruppo? E in questo contesto come si posiziona il mercato interno italiano, che come noto arriva da una lunga e grave crisi? Infine, che significa per un gruppo come Aquafil essere quotato in Borsa?
Al 30 giugno 2018 Aquafil è attiva con impianti produttivi in 3 continenti (Europa, America ed Asia) e in 8 paesi (Italia, Slovenia, Croazia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Thailandia e Cina), oltre ad avere 3 società commerciali in Belgio, Turchia ed Australia. In totale gli occupati sono 2828. Operiamo su 3 aree di prodotto: BCF (bulk continuous filaments) che produce fili per pavimentazione tessile e che rappresenta il primo business di Aquafil (72% del fatturato totale). Poi abbiamo l’area NTF (nylon textile filaments), la quale produce e commercializza tessitura per abbigliamento, con un peso del 18% del fatturato totale ed infine il settore Engineering, il quale fornisce polimeri per lo stampaggio ad iniezione e che rappresenta il restante 10%. Per quanto riguarda la ripartizione per area geografica, il 20,9% del fatturato proviene dal mercato italiano, il 46% rappresenta l’intera area Europa, Medio Oriente ed Africa (escludendo l’Italia), il 16,6% Asia e Oceania, il 16,5% il Nord America. Per la prima volta l’area Oceania ha un dato più elevato del Nord America, nonostante il Nord America sia attivo dal 1999, mentre Asia e Oceania dal 2007. Il leggero calo in Italia non è dovuto a problemi di mercato, ma a ragioni di opportunità: infatti alla diminuzione della vendita dei polimeri corrisponde un maggior utilizzo degli impianti di produzione delle fibre sintetiche. Continua anche la crescita del marchio ECONYL®. Nel trimestre 2018 la crescita è stata del +6,3% rispetto al primo trimestre dell’anno 2017. 

Aquafil riceve continuamente attestati per il suo impegno verso lo sviluppo sostenibile, per la produzione di alta qualità che è basata sullo sviluppo sostenibile. Ci può parlare in dettaglio di ECONYL®, ricordando tra l’altro la recente partecipazione al prestigioso CFDA (Council of Fashion Designers of America) Awards al Brooklyn Museum di New York, con un tappeto realizzato con filo rigenerato ECONYL® di Aquafil che ha ottenuto uno straordinario successo? CFDA a proposito ha scritto che “il processo è un’educazione in sé. Aquafil, con sede in Italia, prende i rifiuti dagli oceani e dalle discariche, per poi trasformarli in filati ECONYL®. Questo filato si comporta allo stesso modo del nylon vergine e può essere riciclato all’infinito senza mai perdere la sua qualità”.
ECONYL® è una rivoluzione, un sogno che si avvera. Grazie ad una sorta di scatola magica rifiuti e i prodotti giunti alla fine del loro ciclo di utilizzo, vengono trasformati e tornano ad essere la materia prima dalla quale si era partiti per produrli.  Grazie alle sue caratteristiche chimiche ECONYL® può essere rigenerato all’infinito. E’ per questo infatti che si parla di rigenerazione (nuova nascita) e non di riciclo. E a beneficiarne è la natura prima di tutto. ECONYL®, oltre ad essere sostenibile, non dà alcuna limitazione alla creatività dei nostri clienti. Spesso sostenibilità e riciclo limitano la creatività, mentre in questo caso accade l’esatto contrario, in quanto riproduciamo esattamente la materia prima. Questo processo di ricerca è stato lunghissimo, ma in realtà possiamo dire che è appena iniziato. Per quanto riguarda il procurement del materiale di scarto da evidenziare che da pochi mesi è attivo il primo impianto per il riciclo di moquette in Arizona ed il secondo comincerà a muovere i suoi primi passi a fine 2018. Tramite questi due impianti, ricicleremo circa 35mila tonnellate all’anno di moquette che, invece di finire in discarica, potranno essere riciclate in tutte le loro componenti. Il nylon in esse contenute sarà inviato in Europa per essere rigenerato in filo ECONYL® mentre le altre due componenti troveranno utilizzo nelle industrie di riferimento. Trasformiamo, in questo modo, un’industria tradizionale in un modello di economia circolare. Contiamo di aumentare la produzione del nylon ECONYL® di oltre il 50% nella seconda metà del 2019, con obiettivo di arrivare quanto prima a raggiungere il 100%. Tutto ciò è assolutamente possibile e noi oggi siamo l’emblema dell’economia circolare. Purtroppo oggi siamo abituati a consumare prodotti secondo la logica del “prendi, consuma e butta via”, mentre con l’economia circolare avremo più cura per noi e per l’ambiente. Una possibilità enorme per i nostri azionisti. Questo è il vero futuro dell’economia.

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