AI e partnership strategiche guidano la rivoluzione del settore assicurativo

- di: Barbara Leone
 

In vista della quinta edizione dell'Italian Insurtech Summit, che si terrà il 21 e 22 novembre al Milano LUISS Hub, l’Italian Insurtech Association (IIA), insieme a SHARE, ha svelato gli ultimi dati sugli investimenti e l'innovazione tecnologica del settore assicurativo in Italia. Durante la conferenza stampa di presentazione, Simone Ranucci Brandimarte, presidente e co-fondatore di IIA e Yolo Group, ha aperto la discussione, a cui hanno partecipato esperti come Filippo Maria Renga, direttore dell'Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, e Daniele Cordioli, responsabile delle soluzioni di consulenza EMEA di expert.ai. Presenti anche Andrea Birolo di Reale Group e Raffaele Lillo di Telepass, che hanno portato la prospettiva delle compagnie assicurative italiane.

AI e partnership strategiche guidano la rivoluzione del settore assicurativo

L'Osservatorio Fintech & Insurtech ha presentato l'Insurtech Investment Index 2023, un indicatore che misura il livello di investimenti e innovazione del settore assicurativo italiano. Per la prima volta, l'indice ha raggiunto un punteggio di 20 su 30, superando la soglia della sufficienza e segnando un significativo miglioramento rispetto al punteggio di 14/30 dell'anno precedente. Questo risultato conferma un avanzamento dell'ecosistema insurtech italiano, che si prepara a entrare in una fase di maturità, con una crescente integrazione di soluzioni tecnologiche innovative da parte delle compagnie assicurative. Nel 2023, si sono registrate ben 45 partnership tra compagnie e startup, un dato in crescita dell'80% rispetto al 2022, mentre gli investimenti in progetti interni alle compagnie hanno toccato i 44,8 milioni di euro, con un incremento dell'89% rispetto ai 23,7 milioni del 2022.

“Assistiamo a un consolidamento dell'ecosistema”, ha commentato Filippo Maria Renga, “con le compagnie che hanno finalmente colto l'importanza di offrire soluzioni innovative ai consumatori, ampliando il mercato e ottimizzando i processi interni”. L’Insurtech Investment Index ha inoltre evidenziato come l'intelligenza artificiale sia diventata un pilastro strategico del settore assicurativo in Italia. Ben l’88% delle compagnie ha investito in aziende o startup attive in ambito AI, mentre il 30% ha destinato fondi allo sviluppo di progetti interni e il 28% ha avviato partnership specifiche sull’intelligenza artificiale. Le aspettative per il futuro sono ottimistiche: l’IIA prevede che nel 2024 gli investimenti in AI toccheranno quota 50 milioni di euro, con un potenziale di crescita fino a 90 milioni entro il 2025. L’AI si sta diffondendo in molteplici aree strategiche: nel primo semestre del 2024, il 71% degli investimenti in intelligenza artificiale si è concentrato sulla gestione dei sinistri, il 52% nel customer management e amministrazione contratti, e il 50% sulla gestione del rischio e sottoscrizione di polizze. Grazie all’adozione di algoritmi predittivi e soluzioni di automazione, l’intelligenza artificiale promette di trasformare processi chiave del settore, migliorando l’efficienza operativa e riducendo i tempi di gestione. Tra le tecnologie AI adottate, chatbot e assistenti virtuali sono al primo posto (78%), seguiti dall'intelligenza artificiale generativa (76%) e dall'analisi predittiva tramite machine learning (73%). Strumenti più avanzati come la robot process automation (RPA) e la computer vision, sebbene ancora in minoranza, stanno iniziando a guadagnare terreno, rispettivamente con il 45% e il 29% di adozione tra le compagnie assicurative.

“Dopo anni di sperimentazione stiamo entrando in una fase più matura del settore insurtech, supportato dal ruolo sempre più essenziale delle compagnie assicurative, insieme alla spinta delle nuove tecnologie, tra cui l'intelligenza artificiale generativa”, ha sottolineato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association, aggiungendo che “entro il 2030 il 55% delle polizze assicurative emesse vedrà almeno una componente di Intelligenza artificiale" e ciò "comporterà un aumento degli investimenti non solo dal punto di vista tecnologico, ma che riguarderanno anche la creazione di nuove competenze, indispensabili per innovare il settore”. Mentre Daniele Cordioli di expert.ai ha sottolineato che “sembra esserci punto di non ritorno per intelligenza artificiale", tipico di un settore più maturo, e che ci troviamo in "un momento abbastanza importante” per lo sviluppo del settore.

Nonostante i progressi, il percorso verso una completa integrazione dell'intelligenza artificiale nel settore assicurativo non è privo di ostacoli. Il 62% delle compagnie riporta difficoltà nell'integrazione con le infrastrutture esistenti, mentre preoccupazioni etiche e legate alla privacy coinvolgono il 52% e il 57% degli intervistati rispettivamente. Anche la compliance rappresenta una sfida significativa per il 48% delle compagnie, che si trovano a dover rispettare normative sempre più stringenti a livello nazionale e internazionale. Queste difficoltà non frenano, però, l'entusiasmo per le potenzialità dell'AI. Le compagnie italiane stanno affrontando queste sfide investendo nella formazione del personale e collaborando con esperti di settore, per assicurare che l’implementazione dell’intelligenza artificiale avvenga in modo etico, sicuro e rispettoso della privacy dei consumatori. La collaborazione tra compagnie assicurative e startup è un elemento centrale per il futuro dell’insurtech. Le partnership non solo consentono alle compagnie di accedere rapidamente a tecnologie innovative, ma permettono anche alle startup di entrare in un mercato maturo, spesso difficile da penetrare autonomamente. Andrea Birolo, di Reale Group, ha sottolineato come le startup siano “un’opportunità unica per portare una ventata di freschezza nel settore, che tradizionalmente è poco incline al cambiamento”. Un altro aspetto cruciale per il futuro del settore è il ricambio generazionale. Secondo Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio Uiv, la presenza di nuovi consumatori più giovani e digitalizzati rappresenta una sfida, ma anche un'opportunità di crescita. “Nei prossimi vent'anni – ha spiegato Flamini – il mondo vedrà l’emergere di 400 milioni di nuovi consumatori. Il settore assicurativo dovrà saper dialogare con loro e adattare i propri prodotti alle loro esigenze".

L’Italian Insurtech Summit, che si terrà a breve, sarà l'occasione per approfondire queste tematiche, esplorare le ultime innovazioni e delineare le strategie per il futuro del settore assicurativo italiano. In un momento di grande trasformazione tecnologica, il Summit rappresenta un punto di incontro per professionisti, innovatori e decision-maker, uniti dall'obiettivo di portare l'insurtech italiano verso nuove vette.

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