Usa: aborto, per Kerry Kennedy la sentenza è un attacco ai diritti umani non solo in America

- di: Diego Minuti
 
''Un terribile attacco contro i diritti umani negli Stati Uniti e non solo'': tra le tante voci che in queste ore si solo alzate contro la  decisione della Corte Suprema americana di rovesciare la sentenza Roe v. Wade, eliminando il diritto costituzionale all'interruzione della gravidanza, quella di Kerry Kennedy è tra le più potenti. Non  solo per essere una dei figli del senatore democratico Robert Kennedy, fratello di John e, come lui assassinato (quando la strada della Casa Bianca era spianata), quanto per essere da decenni in prima fila nella difesa dei diritti degli americani, così come in altri Paesi. 

Per Kerry Kennedy, che è la presidente onoraria della fondazione intitolata al padre, che si batte per i diritti umani ovunque essi siano non rispettati, la decisione della Corte suprema è grave perché ''permetterà ai legislatori di intromettersi nelle decisioni mediche più private ed eliminare l'accesso all'assistenza sanitaria di urgenza, danneggiando direttamente la salute e il benessere di milioni di persone''. 

''Gli effetti più duri di questa decisione - ad avviso di Kerry Kennedy - saranno avvertiti da coloro che già affrontano le barriere sistemiche all'assistenza sanitaria di qualità negli Stati Uniti, comprese le persone di colore, le persone in povertà, le persone LGBTQ +, gli immigrati e le persone che vivono nelle comunità rurali. In modo ancora più spaventoso, la decisione apre la porta alla criminalizzazione delle cure mediche. Gli Stati Uniti in cui è stata emessa la sentenza Roe e in cui è poi stata rovesciata, differiscono in almeno un aspetto cruciale: l'aumento dell'incarcerazione di massa come strumento di controllo sociale. Con il rovesciamento della sentenza Roe - aggiunge la figlia di Robert Kennedy - , gli Stati sono ora liberi non solo di eliminare l'accesso all'aborto, ma di rinchiudere coloro che non sono d'accordo con loro. La decisione di oggi esacerba le sistematiche ingiustizie razziali ed economiche che pervadono il nostro paese e rappresenta un deliberato e dannoso regresso dai passi verso un mondo migliore, più giusto e pacifico che Robert F. Kennedy ha immaginato''. 

Per Kerry Kennedy, poi, questo ''è solo l'inizio. Una Corte Suprema sfacciata al punto da sradicare un diritto umano fondamentale è destinata a colpirne altri: i diritti di amare, vivere con o sposare chi vogliamo e i diritti di pianificare le nostre famiglie con dignità e privacy. Non dobbiamo perdere tempo a unirci per combattere contro questa ingiustizia. Ora è il momento di chiedere ai nostri rappresentanti nel governo di codificare la protezione dei diritti fondamentali all'aborto e ad altre cure sanitarie, smantellare il nostro sistema giudiziario penale razzista e proteggere i nostri diritti di amare e vivere con orgoglio, senza timore di persecuzione di Stato''. 

Nella foto: Kerry Kennedy, presidente onorario del Robert F. Kennedy Human Rights Italia e presidente del Robert F. Kennedy Human Rights
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