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Zes Unica in Umbria e Marche: nuova spinta per gli investimenti

- di: Marta Giannoni
 
Zes Unica in Umbria e Marche: nuova spinta per gli investimenti

Credito d'imposta significativo, autorizzazione semplificata e domande entro il 2 dicembre per le imprese del Centro Italia.

(Foto: imprenditore e professionista preparano la documentazione per ottenere i benefici della Zes).

Con l’entrata in vigore della legge 18 novembre 2025, n. 171 – pubblicata in Gazzetta Ufficiale – si allarga significativamente il perimetro della ZES Unica, estendendola all’intero territorio delle regioni Umbria e Marche.

Questo cambio normativo rappresenta una svolta: le imprese locali possono ora puntare su un mix di agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche e opportunità concrete di investimento, con effetti potenzialmente molto robusti su industria, occupazione e sviluppo economico regionale.

Che cosa cambia per imprese e imprenditori

In concreto, l’estensione della ZES Unica comporta due vantaggi principali. Il primo è la semplificazione amministrativa: per progetti di investimento — nuovi insediamenti, ampliamenti, trasformazioni produttive — si può ottenere un’unica “autorizzazione unica” che sostituisce tutti i permessi tradizionalmente necessari. Lo Sportello Unico Digitale ZES (S.U.D. ZES) diventa operativo anche in Marche e Umbria.

Il secondo vantaggio è fiscale: per le imprese che hanno realizzato investimenti tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025 nella ZES Unica, è disponibile un credito d’imposta. Le aliquote sono differenziate in base alla dimensione aziendale: 35 % per le piccole imprese, 25 % per le medie, 15 % per le grandi — in presenza di avvio di nuova attività economica. 

Chi può accedere e con quali limiti

Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica o dal regime contabile — sia aziende già operative sia nuove attività che si insediano nella ZES. L’incentivo non si applica, però, ad alcuni settori: ad esempio industria siderurgica, energia, trasporti (con eccezioni), alcune attività creditizie o assicurative, agricoltura primaria, pesca, acquacoltura. (La normativa nazionale lo prevede, come già accade per la ZLS.)

Gli investimenti devono essere almeno pari a 200.000 euro e devono rientrare tra quelli ammessi: acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature, eventualmente anche tramite leasing; acquisizione di terreni o realizzazione/ampliamento di immobili funzionali all’attività produttiva (con il vincolo che il valore di terreni e fabbricati non superi il 50 % del valore complessivo dell’investimento agevolato).

Come e quando presentare la domanda

La finestra temporale per accedere al credito d’imposta è stretta: va presentata una comunicazione integrativa — a consuntivo — entro il 2 dicembre 2025. Non è richiesta la comunicazione preventiva; basta quella finale, con la documentazione che attesti gli investimenti effettuati secondo le regole

È importante che le fatture e la documentazione contabile e tecnica siano coerenti e verificabili, per permettere all’agevolazione di andare a buon fine.

Impatto previsto sul tessuto produttivo del Centro Italia

L’inclusione di Umbria e Marche nella ZES Unica rappresenta per molti operatori un’opportunità concreta di rilancio. Secondo alcune analisi (già pubblicate all’indomani del via libera legislativo), il credito d’imposta può arrivare a coprire fino al 35 % dell’investimento agevolabile, abbattendo il costo complessivo e rendendo più appetibili i progetti di innovazione, ampliamento o diversificazione produttiva.

In più, la semplificazione amministrativa rende più snelli tempi e procedure: ciò potrebbe tradursi in un’accelerazione negli insediamenti, nei piani di crescita e in una maggiore competitività per le imprese umbre e marchigiane.

Per territori come quelli dell’Umbria — spesso penalizzati da infrastrutture deboli, ritardi e sperequazioni territoriali — la misura potrebbe significare un’inversione di tendenza. Se accompagnata da una strategia industriale e da fiducia imprenditoriale, la ZES può davvero dare una spinta concreta allo sviluppo economico e alla modernizzazione del tessuto produttivo.

Attenzione ai vincoli: non è per tutti

Non tutte le imprese potranno beneficiare: i settori esclusi, l’importo minimo richiesto, la limitazione agli investimenti realizzati in un arco temporale preciso rappresentano vincoli da valutare. E per le grandi imprese, il credito al 15 % è riservato solo se si tratta di una nuova attività economica.

Inoltre, per usufruire dell’incentivo bisogna presentare la comunicazione corretta e alla scadenza stabilita: chi si muoverà all’ultimo minuto rischia di incorrere in errori formali che compromettono il beneficio.

Opportunità da cogliere con rapidità e consapevolezza

Il nuovo quadro normativo disegnato dall’estensione della ZES Unica a Umbria e Marche è una finestra di opportunità da non sottovalutare: semplificazioni procedurali e credito d’imposta rappresentano leve concrete per rilanciare investimenti, innovazione e competitività nel Centro Italia. Ma — come spesso accade con le politiche economiche — il beneficio reale dipenderà dalla capacità delle imprese di muoversi con decisione, preparazione e burocrazia in ordine.

Chi chiaramente ha progetti ambiziosi per il 2026 e oltre farebbe bene a guardare con attenzione a questa chance, verificando la documentazione e pensando a come sfruttare al meglio il vantaggio offerto. 

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