Salasso vacanze: secondo il Codacons quelle 2022 saranno le più care degli ultimi cinquant’anni

- di: Barbara Leone
 
Sarà un’estate da ricordare. E non soltanto per la guerra, le varianti covid, l’incognita gas, il caldo sahariano e la caduta del governo. Ce la ricorderemo anche per il salasso vacanze. Perché di vero e proprio salasso trattasi. Secondo il Codacons, infatti, quelle del 2022 saranno le vacanze più care degli ultimi cinquant’anni. Con un incremento di spesa che, rispetto all’anno scorso, potrebbe raggiungere quasi i 200 euro a testa. Tra pernottamenti, cibo, servizi e trasporti una vacanza di dieci giorni ci costerà, sostiene il Coadacons, una media di 1,195 euro a persona rispetto ai 996 del 2021, ovvero tra il 15 ed il 20 per cento in più. Gli aumenti più sostanziosi riguardano gli spostamenti, pesantemente penalizzati dall’aumento del costo dei carburanti dei biglietti aerei maggiorato. Tra i costi dei biglietti comprare, infatti, il supplemento carburante, in vigore dal 14 giugno 2022 su tutta la rete e con un prezzo che varia a seconda del settore.

E così per esempio un volo charter da Roma a Zanzibar, ovviamente in classe economy, costa intorno ai 2.400 euro. Mentre per andare a Reykjavík spenderemo “solo” 576 euro. Soltanto andata, chiaramente. A conti fatti se due persone vogliono andare in Islanda soltanto di volo se ne andranno duemila euro. A cui bisogna aggiungere il vitto, l’alloggio e tutto il resto appresso. E se le tariffe dei voli sono quasi raddoppiate (arrivando addirittura al record di +124% degli internazionali mentre i voli nazionali registrano “solo” un +33%) non andrà mica tanto meglio a chi deciderà di muoversi in auto. In base agli ultimi dati Mite (Ministero della transizione ecologica), la benzina oggi costa in media il 27,7% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio addirittura il 37% in più. Non solo. Perché all’orizzonte si preannunciano a breve anche aumenti dei pedaggi autostradali che, secondo recenti indiscrezioni, potrebbero salire dell’1,5%.

Sul fronte dei trasporti marittimi, i traghetti registrano aumenti del 18,7%, mentre diminuiscono le tariffe ferroviarie (-10% circa su base annua, almeno un segno meno ce lo meritavamo). Altra nota dolente per le nostre tasche: i pernottamenti. Per dormire in albergo, b&b e pensioni varie ci toccherà sborsare più del 21% rispetto allo scorso anno. Se poi in vacanza abbiamo pure la brutta abitudine di mangiare, dovremo fare i conti con gli aumenti del 4,6% di bar e ristoranti. Mentre i generi alimentari costano in media il 9,1% in più. Per visitare musei, parchi e giardini si spende il 3,2% in più. E pure cinema, teatro e concerti si sono adeguati agli aumenti, con un dignitosissimo +2,3%. Infine gli stabilimenti balneari, che già prima erano una mazzata in fronte. I rincari, in questo caso, dipendono dalla località e dalla tipologia della struttura. Si va da un minimo di +5% ad un massimo di +15% in più rispetto all’estate 2021. A conti fatti, insomma, è quasi quasi meglio starsene a casa e farsi un selfie sotto alla palma dei giardinetti. 
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