Rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore elettrico

 
Elettricità Futura, Utilitalia ed Energia Libera hanno raggiunto l’accordo con le organizzazioni sindacali di settore per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore elettrico per il triennio 2022 – 2024.

Nel corso dei negoziati, le Parti hanno convenuto di rafforzare il percorso innovativo avviato con precedente rinnovo del CCNL, al fine di massimizzare i benefici della transizione energetica in un’ottica di digitalizzazione, flessibilità e responsabilizzazione delle imprese e del lavoratore.

Per favorire il massimo coinvolgimento dei lavoratori e mettere le persone al centro di questa trasformazione epocale, è stato condiviso il documento “Protocollo per la valorizzazione della persona nell’impresa” e le “Linee guida per lo sviluppo della partecipazione nelle Imprese del settore elettrico”.

Inoltre, con i medesimi obiettivi è stato rafforzato il ruolo dell’Osservatorio di Settore.

Consapevoli che le profonde trasformazioni del mondo del lavoro si riverberano sugli attuali modelli organizzativi e sui tradizionali assetti di competenze dei lavoratori, le Parti hanno costituito a livello di Settore una Commissione Paritetica Nazionale con l’obiettivo di approfondire l’impatto sui mestieri elettrici tradizionali e i relativi effetti sulla polivalenza delle attività svolte, e operare una ricognizione delle nuove professionalità e competenze emergenti.

In progressione, le Parti si impegnano a proseguire, attraverso la Commissione, l’approfondimento orientato alla definizione di un nuovo sistema classificatorio.

Coerentemente con questi aspetti, sono state aggiornate le norme inerenti l’Apprendistato e la Formazione e particolare risalto è stato attribuito anche alle politiche sulla conciliazione dei tempi vita-lavoro e alle pari opportunità.

Sul fronte economico, il contratto riconosce ai lavoratori per il triennio 2022-2024, a fronte dell’incremento IPCA registrato dall’ISTAT, un aumento complessivo (TEC) di 243 €, di cui 225 € sui minimi contrattuali; 15 € sulla produttività contrattata in azienda, legata al raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia e qualità del servizio sui parametri tecnici misurati dall’Autorità di Regolazione e da utilizzare anche come strumento di verifica per gli scostamenti dell’inflazione a fine triennio e 3 € sul welfare, ad incremento della quota datoriale per la previdenza complementare.
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