Polveriera Russia: Prigozhin lancia la sua sfida armata a Mosca

- di: Redazione
 
Dopo mesi di aspre critiche ai vertici militari del Cremlino (non ''salvando'' Vladimir Putin, descritto quasi alla stregua di un ostaggio della casta dell'Armata rossa), Evgenij Prigozhin ha attraversato il suo Rubicone, lanciando i suoi miliziani alla conquista di posizione e località russe.  Un epilogo che era nell'aria, dopo che Prigozhin aveva criticato la strategia del ministro della Difesa, Sergei Shoigu (anche nelle ultime ore accusato di avere attaccato le postazioni della Wagner, causando un numero imprecisato di morti), per venire a capo della complicata invasione dell'Ucraina, dove, tra evidenti difficoltà logistiche, impreparazione e rivalità, le truppe di Mosca hanno fallito nell'obiettivo di vincere nel giro di poche settimane e ora sono sotto la pressione della controffensiva di Kiev.  Oggi Prigozhin ha annunciato di essere entrato, con le sue truppe, in territorio russo (dall'Ucraina, dove le unità della Wagner erano dispiegate), con un obiettivo che ha voluto chiarire subito: rovesciare il comando militare russo e, per questo, si è detto ''pronto a morire'', come lo sono i suoi 25 mila uomini in armi, pur di ''liberare il popolo russo''. 
Da chi e cosa è facilmente intuibile.

''Non è un colpo di Stato militare - ha detto -:  è la giustizia che sta arrivando. Le nostre azioni non ostacolano in alcun modo le truppe'', riferendosi a quelle impegnate in Ucraina. Usando il suo tradizionale canale di comunicazione, Telegram, per tutta la notte Prigozhin ha lanciato messaggio audio, raccontando l'evoluzione della situazione sul campo, precisando che le sue forze, che fino ad ora schierate in Ucraina e che per mesi hanno retto il peso dei tentativi russi di conquistare territori, avevano varcato il confine russo ed erano entrate nella città di Rostov, importantissimo snodo strategico delle operazioni di Mosca in territorio ucraino. Questa città, che si trova sulle rive del fiume Don, a una quarantina di chilometri dalla sua foce sul Mar d'Azov, è la sede del quartier generale del comando meridionale dell'esercito russo da dove vengono coordinate le operazioni militari in Ucraina. Prigozhin ha anche dato notizia dell'abbattimento, da parte della Wagner, di un elicottero russo che, a suo dire, aveva "aperto il fuoco su una colonna di civili".

Che la situazione sia precipitata all'improvviso è confermato dal fatto che a Mosca, secondo le comunicazioni ufficiali, sono state "rafforzate" le misure di sicurezza a protezione di siti sensibili (i palazzi del potere politico e militare). Lo stesso sindaco della Capitale, Sergei Sobyanin, ha parlato di "attività antiterroristiche", senza scendere troppo in particolari . Da parte sua il governatore della regione di Rostov – dove il gruppo Wagner controllerebbe il capoluogo - ha invitato la popolazione a ''restare a casa'', confermando che la situazione è realmente pericolosa, al punto che da parte di alti ufficiali dell'Armata rossa e dell'FSB (che presiede alla sicurezza interna in Russia) sono stati indirizzati ai miliziani ribelli inviti a catturare Prigozhin o a tornare nelle caserme, in cambio dell'impunità.  Per quel che può valere, in questo momento, Prigozhin è stato accusato formalmente, da parte della Giustizia russa, di ''ammutinamento armato". Un'accusa che, in caso di condanna, prevede pene da dodici e vent'anni di reclusione.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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