Pictet WM - Preview FED: più tempo del previsto

- di: Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management
 
Ci aspettiamo una svolta da falco da parte del FOMC questa settimana. Il presidente Powell probabilmente sottolineerà che ci vorrà più tempo del previsto per raggiungere la fiducia necessaria a tagliare i tassi e i recenti dati economici suggeriscono tagli più tardivi e meno numerosi. Ci aspettiamo un annuncio del tapering del QT nella riunione di questa settimana (al più tardi a giugno), un rallentamento del ritmo di riduzione del bilancio, con un dimezzamento del tetto di rimborso dei Treasury a 30 miliardi di dollari al mese e un mantenimento del tetto non vincolante degli MBS a 35 miliardi di dollari.

Non ci sono dot plot o proiezioni economiche aggiornate, quindi la conferenza stampa sarà il centro dell'attenzione. Le recenti letture sull'inflazione, più solida del previsto, e le successive revisioni al rialzo probabilmente hanno eroso la fiducia della Fed nel fatto che l'inflazione possa tornare in modo più duraturo verso l'obiettivo target nel tempo, e quest’ultima ha probabilmente bisogno di vedere diversi mesi di rallentamento dell'inflazione prima di tentare un taglio dei tassi. Con un mercato del lavoro stabile non c'è urgenza di tagliare i tassi. Non ci aspettiamo quindi che Powell difenda la previsione del dot plot di marzo, che prevedeva tre tagli dei tassi quest'anno, mentre probabilmente ripeterà che la politica può rimanere sospesa mentre i dati in evoluzione guidano il percorso dei tassi.

Powell sarà probabilmente interpellato in merito a potenziali rialzi dei tassi, e ci aspettiamo che faccia notare che la policy è già probabilmente sufficientemente restrittiva e ben posizionata per gestire i rischi: se l'inflazione sarà più persistente, la Fed potrà mantenere i tassi alti per tutto il tempo necessario (senza, quindi, ulteriori rialzi). Mentre se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi inaspettatamente, la Fed potrà allentare la pressione. Ci aspettiamo che la previsione di base del comitato del FOMC continui a essere quella di un ulteriore calo dell'inflazione. Una risposta più aperta o un riconoscimento di un potenziale rialzo dei tassi rappresenterebbe un rischio per i falchi. Continuiamo a ritenere che l'asticella per una ripresa del rialzo dei tassi sia alta. Probabilmente ci vorrebbe una riaccelerazione dell'inflazione, e non solo uno stallo dell'inflazione a un livello più alto, per spingere il FOMC a riconsiderare i rialzi.

Prevediamo che la dichiarazione di politica monetaria rimarrà sostanzialmente invariata, con qualche rischio di una visione maggiormente da falco. La forward guidance dovrebbe rimanere orientata verso un allentamento, osservando che "il Comitato non ritiene opportuno ridurre l'intervallo di riferimento fino a quando non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%". Un cambiamento marginalmente hawkish si noterebbe se il FOMC eliminasse la parola "maggiore" per segnalare la mancanza di fiducia. La descrizione che "l'inflazione si è attenuata nel corso dell'ultimo anno" rimane pertinente, ma il comitato potrebbe scegliere di mostrare un'interpretazione più da falco menzionando il recente slancio dell’inflazione (si veda il grafico in calce).

Il presidente Powell sarà probabilmente interrogato sull'indipendenza della Fed e sul suo piano in caso di secondo mandato di Trump. Recenti rapporti, infatti, suggeriscono che i consiglieri di Trump stanno elaborando piani per rendere la Fed più politica e ci sono stati ripetuti appelli a licenziare Powell durante la presidenza del tycoon. Il presidente non ha l'autorità di licenziare a causa di divergenze politiche il presidente della Fed, che può essere destituito dall’incarico solo "per giusta causa". La nomina di un nuovo presidente della Fed dovrebbe essere approvata dal Senato, una camera storicamente nota per sostenere l'indipendenza della Fed dall'influenza politica, sia essa controllata dai repubblicani o dai democratici. Quando, nel 2019, gli è stato chiesto se si sarebbe dimesso da presidente della Fed, Powell ha risposto: "Non mi viene minimamente in mente una situazione in cui non porterei a termine il mio mandato, a parte la morte".

Ci aspettiamo che il rallentamento graduale dell'inflazione e un modesto rallentamento della domanda (a un ritmo ancora solido) inducano la Fed ad allentare la pressione due volte quest'anno, ma i rischi sono orientati verso tagli più tardivi e meno numerosi nel 2024 e 2025. La solidità della domanda interna e le revisioni al rialzo dell'inflazione suggeriscono che la Fed adotterà un approccio ancora più paziente nell'aggiustamento della politica monetaria.
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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