Piano scuola 2021-22, per Anief non è sufficiente

 
Secondo il sindacato autonomo il nuovo Piano Scuola predisposto dal ministero dell’Istruzione è fin troppo in linea con quanto redatto lo scorso anno: in questo modo si finisce per ripetere gli stessi errori del precedente, non si affronta il problema principale, ovvero il sovraffollamento nelle classi di studenti non vaccinati inseriti in una comunità scolastica a cui però spetta il compito di far comprendere il valore della vaccinazione. Mentre si continua ad accennare ad un obbligo vaccinale per il personale sapendo che i numeri delle dosi somministrate non è realistico, dal momento in cui la scorsa primavera il personale non è stato più inserito nella corsia preferenziale ma trattato secondo fascia di età

Per Anief è particolarmente critico il punto del Piano Scuola riguardante le misure di contenimento del contagio. Infatti, interpretando il verbale 34 del CTS “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare in locali chiusi mascherine di tipo chirurgico” lasciando intendere sia possibile non fare uso di protezioni nel caso il distanziamento sia garantito all’interno dei locali della scuola e far passare il segnale che all’interno dei locali scolastici se c’è la distanza si può fare a meno delle protezioni e che non sia necessario fare lo screening in ingresso a settembre potrebbe significare fare entrare persone ignare di essere positive perché asintomatiche in gruppi classe di oltre 30 studenti e non obbligarli nemmeno a proteggere gli altri costantemente per tutta la durata del periodo scuola.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non si può parlare di distanziamento in una classe articolata che nelle ore comuni arriva a 51 studenti, così come non si può parlare di coordinamento con i trasporti e scaglionamento di arrivi e partenze sapendo che le piazzole di sosta dei bus sono le medesime e i tempi di sbarco e imbarco contingentati dal coordinamento con gli orari delle altre soste, dopodichè attribuire ai DDSS e al personale la corresponsabilità del coordinamento ai tavoli”

“Forti delle esperienze dei precedenti anni il nuovo piano avrebbe dovuto contenere indicazioni ulteriori e più dettagliate, in particolare sul potenziamento del personale e relativa estensione dei contratti per tutta la durata dell’anno e la stabilizzazione del personale precedentemente impiegato nelle medesime mansioni”, conclude il sindacalista autonomo.
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