Opere europee, produttori indipendenti e tax credit: Agcom segnala al Governo opportunità di revisione del quadro normativo

 
Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso, nella riunione del 27 giugno 2023, di inviare una segnalazione al Governo su alcuni aspetti critici della disciplina di tutela e promozione della produzione audiovisiva europea e indipendente e del regime di credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva.

Tale segnalazione è frutto delle evidenze derivanti dalle attività di verifica annuale e di monitoraggio condotte dall’Autorità, dalla consultazione pubblica che ha portato all’adozione del nuovo Regolamento in materia di obblighi di programmazione e investimento a favore di opere europee e di opere di produttori indipendenti (delibera n. 424/22/CONS), nonché dal proficuo confronto con gli operatori, che ha avuto luogo in occasione del convegno “RESTATE CON NOI. Storie, identità, valori nella TV che cambia”, organizzato dall’Autorità lo scorso 24 maggio.

L’Autorità invita il Governo a valutare l’opportunità di un ripensamento dell’attuale impianto del sistema delle cd. quote europee e sotto-quote, estremamente dettagliato e rigido, in direzione di una maggiore semplificazione, flessibilità e trasparenza.

Inoltre, l’Autorità evidenzia l’opportunità di una riflessione su modalità, organizzazione e criteri di applicazione del tax credit, uno strumento che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo del settore audiovisivo, ma che oggi agisce in un contesto notevolmente mutato. Peraltro, una valutazione appare necessaria anche sulla opportunità di definizione di strumenti di sostegno alla crescita della produzione audiovisiva nazionale, previsti dalla legge n. 220/2016, ma privi al momento di una concreta attuazione.
 
Infine, l’Autorità segnala la necessità di una riflessione, da promuovere anche a livello europeo, su una definizione di produttore indipendente omogenea tra tutti gli Stati membri per superare una evidente incongruenza nella valutazione del ruolo di controllo o collegamento con i fornitori di servizi media, con l’effetto di penalizzare i produttori nazionali.
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