Ocse, Brunetta apre i lavori delle consultazioni con le parti sociali

 

“Sono lieto di aprire i lavori delle consultazioni con le parti sociali assieme al Segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann in vista del Ministerial Council Meeting di giugno. Mentre ci avviciniamo al 75° anniversario del coraggioso discorso del Segretario di Stato George Marshall all’Università di Harvard, dobbiamo onorare la visione che portò non solo al più grande programma di ricostruzione della storia, ma anche a quella che è tuttora la missione istitutiva dell’Ocse: condividere buone politiche e buona amministrazione, mettendo a fattor comune riforme e risorse”. 
 
Lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aprendo con il Segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, i lavori delle consultazioni con le parti sociali Business at Oecd (Biac) e Trade Union Advisory Committee to the Oecd (Tuac) presso la sede di Confindustria. Le consultazioni tradizionalmente rappresentano il principale momento preparatorio del Ministerial Council Meeting dell’Ocse, che l’Italia tornerà a presiedere dopo dodici anni il 9-10 giugno, sul tema “The Future We Want: Better Policies for the Next Generation and a Sustainable Transition”.
 
“Oggi come nel 1947 con George Marshall - ha affermato Brunetta - ci troviamo davanti a una discontinuità storica. Allora, per dirla con le parole di Marshall ad Harvard, era in pericolo ‘il sistema di divisione internazionale del lavoro su cui si sono basati gli scambi di prodotti’. Oggi, in presenza di una grave crisi internazionale, abbiamo un Occidente da ricostruire e un’Europa da ripensare. L’Ocse, come da oltre 60 anni a questa parte, sarà dove è necessario che sia: al nostro fianco, per aiutarci a disegnare migliori politiche per vite migliori, come prevede la sua missione statutaria. Il contributo della formazione, del capitale umano, svolgerà un ruolo fondamentale. Grazie all’Ocse, generazioni di civil servant sono cresciute condividendo la consapevolezza che partecipare a una comunità di pratica era il modo migliore per servire il proprio Governo. Condividere progetti ed esperienze - ha concluso il ministro - è la chiave per costruire il futuro. Di fronte a fatti mai visti, servono pensieri mai fatti”.
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