Novak Djokovic salta gli Indian Wells: no vaccino no Usa

- di: Barbara Bizzarri
 
La sospensione della democrazia e la persecuzione continuano: ecco di nuovo in scena, dopo quanto avvenuto per l’Australian Open 2022, l’ennesima ingiustizia contro Novak Djokovic, al top del ranking mondiale, costretto a ritirarsi dal Masters 1000 di Indian Wells, torneo "combined" Atp-Wta, che durerà dall'8 al 19 marzo, perché non vaccinato contro il Covid. A nulla sono valsi gli appelli dei direttori del Sunshine Double e dello US Open per indurre il governo americano a concedere una deroga all’obbligo vaccinale. Il senatore Rick Scott ha confermato che la Homeland Security ha rifiutato la richiesta che avrebbe consentito al serbo di giocare sia a Indian Wells che a Miami: gli Stati Uniti hanno esteso fino all’11 maggio l'obbligo di vaccinazione per chi viene dall'estero. Coerentemente con le sue idee, il campione non ha ceduto al ricatto e si è ritirato, ma il suo caso dimostra quanto ormai spadroneggi l’alienazione più assurda senza che qualcuno trovi quantomeno discutibile questa forzatura per costringere chiunque ad assumere dei rischi di cui si è parlato fin troppo e che ormai sono tristemente noti a tutti: chi li nega mente, sapendo di mentire. 

Novak Djokovic non è vaccinato e non può entrare negli Usa
 
La contrapposizione inaudita, e creata ad arte, tra favorevoli e contrari nasconde in questo caso il focus della questione, ovvero escludere, per una presunzione di malattia, oltretutto potenziale, un soggetto talmente sano da sostenere una prova fisica inaffrontabile per la maggioranza.  Ecco il vero dramma: non riconoscere la follia più atroce e crudele celata dietro gli sbandierati intenti di salvare il bene comune, non si capisce di chi: forse di quelli, e sono tanti, che grazie alla pandemia hanno guadagnato cifre inaudite con accordi tuttora secretati come nei migliori, o peggiori, assolutismi. Individui liberi sono stati trasformati in qr code, in nome di una presunta soluzione che quanto più è stata praticata e diffusa, tanto più ha generato il problema che avrebbe dovuto risolvere, con una serie di conseguenze su cui vige l’omertà più terrificante che la storia, dal dopoguerra in poi, ricordi. Siamo arrivati a questo: non che si ignorasse il fatto che la California è proibita ai non vaccinati (come gran parte degli USA, tranne la Florida, dove viveva felicemente la veterinaria che stabiliva sotto quale giogo sanitario e in quale misura dovessero essere piegati gli italiani, mentre lei non era sottoposta ad alcuna misura restrittiva, dato che Ron De Santis, il governatore dello Stato, non le ha mai applicate), ma che, come braci che covano sotto la cenere, e pur non parlandone più, la vessazione continui. 
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