Mezzogiorno. Sbarra (CISL) : Non possiamo sprecare l’opportunità irripetibile delle risorse del Pnrr

 
“Il Mezzogiorno non può e non deve sprecare l’opportunità irripetibile del PNRR e delle poderose risorse economiche a disposizione per rimettere al centro lavoro ed integrazione sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, partecipando insieme alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ad un’iniziativa della Cisl Puglia sull’attuazione del PNRR.

“Anche in passato abbiamo avuto grandi dotazioni finanziarie rivolte al Sud. E le abbiamo viste “distrarre” su altri capitoli, sprecate su mille rivoli, o ferme a causa della incapacità tecnica di progettazione e realizzazione delle amministrazioni locali. Bisogna tenere presente che il 36 per cento dei fondi assegnati dal Recovery è affidato proprio alle autorità locali: Regioni ma anche Comuni che, specialmente al Sud, raramente possono contare sulle alte professionalità richieste per fare buona progettazione. Gli enti locali hanno perso decine di migliaia di dipendenti in 10 anni, e il bilancio peggiore è per quelli meridionali, che non hanno risorse per il turnover.

Occorre assicurare le dotazioni necessarie per assumere i tecnici che servono a trasformare le risorse in cantieri, altrimenti avremo il paradosso che le realtà più deboli saranno proprio quelle che perderanno il treno del PNRR. Il rischio è enorme, perché se un solo obiettivo dei 102 previsti non viene raggiunto gli stanziamenti europei vengono bloccati.  

Parliamo, per gli enti locali, in particolare di asili nido, rigenerazione urbana, edilizia scolastica e ospedaliera, economia circolare, interventi per il sociale. Dobbiamo poi sbloccare le infrastrutture attese da decenni. Pensiamo alle grandi reti di connessione autostradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali, al network della banda larga e ultra-larga ma anche ai piccoli e medi cantieri necessari per riscattare dall’isolamento le aree interne.

Per realizzare tutto questo la Cisl rilancia la proposta di un Patto sia a livello nazionale che a livello regionale tra Governo, imprese, sindacati, enti locali per selezionare gli investimenti, promuovere la semplificazione, presidiare i territori, e soprattutto rilanciare la fiscalità di sviluppo, per abbattere in modo strutturale il carico fiscale e contributivo sulle aziende che investono in occupazione stabile e formazione. Occorre rilanciare anche lo strumento dei Patti territoriali per l’attivazione rapida degli investimenti, il controllo stringente dei crono-programmi, la verifica delle ricadute economiche, sociali ed occupazionali di ogni intervento, con una lotta senza quartiere alla criminalità e al malaffare”.
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