Libia, Franci (Aeneas): "Tripoli blocca nostro progetto aeroporto, governo ci aiuti a fare chiarezza"

- di: AdnKronos
 
La denuncia all'Adnkronos del presidente del consorzio che nel 2017 si è aggiudicato il contratto per la ristrutturazione dell'aeroporto internazionale di Tripoli
Tripoli ritarda o blocca i pagamenti di somme già anticipate nell'ambito del progetto per la ricostruzione dell'aeroporto della capitale libica, serve che venga fatta chiarezza e che il governo italiano, "come ha sempre fatto, ci aiuti a superare questa fase di stallo, con la presenza determinante della premier Giorgia Meloni" al business forum italo-libico di Tripoli a fine ottobre. La denuncia arriva da Elio Franci, presidente del consorzio Aeneas, che nel 2017 si è aggiudicato il contratto per la ristrutturazione dell'aeroporto internazionale di Tripoli, un progetto "strategico" per la ricostruzione della Libia devastata dalla guerra civile tra l'est e l'ovest del Paese.
Tripoli ritarda o blocca i pagamenti di somme già anticipate nell'ambito del progetto per la ricostruzione dell'aeroporto della capitale libica, serve che venga fatta chiarezza e che il governo italiano, "come ha sempre fatto, ci aiuti a superare questa fase di stallo, con la presenza determinante della premier Giorgia Meloni" al business forum italo-libico di Tripoli a fine ottobre. La denuncia arriva da Elio Franci, presidente del consorzio Aeneas, che nel 2017 si è aggiudicato il contratto per la ristrutturazione dell'aeroporto internazionale di Tripoli, un progetto "strategico" per la ricostruzione della Libia devastata dalla guerra civile tra l'est e l'ovest del Paese.
Tra l'altro, ricorda, "grazie anche ad azione di Enac, l'Italia è il primo e unico Paese europeo ad aprire voli diretti tra Libia ed Europa attraverso la tratta Roma-Tripoli, già coperta da una compagnia libica e al forum dovrebbe essere annunciato anche il collegamento di Ita airways. Sarebbe una grande incoerenza in queste circostanze non permettere ad una società italiana il completamento del progetto strategico del nuovo aeroporto internazionale di Tripoli".

In questo contesto di totale incertezza e di "poca chiarezza", il presidente del consorzio Aeneas dice di "aver sempre potuto contare sulle autorità italiane, l'ambasciata a Tripoli, il ministero degli Esteri e il governo", con la premier che "ci è stata vicina in più di un'occasione". E "mi auguro che la sua presenza al business forum italo-libico che si terrà a Tripoli il 29 ottobre sia determinante per superare questa situazione di stallo e per fare chiarezza". Franci fa sapere di avere scritto "decine di lettere" alla Tpb, la società per la gestione del progetto del ministero dei Trasporti, "ma il problema non si è risolto", un problema che si trascina da anni, anche a causa di "una società libica senza esperienza che vorrebbe subentrare al nostro consorzio, che vanta lavori in 40-45 aeroporti in tutto il mondo".
"La Libia va curata e va seguita", ammette Franci, rivendicando di non aver mai abbandonato il Paese in questi anni difficili, ma se le problematiche finanziarie dovessero continuare "consiglierei a tutti i miei colleghi imprenditori di usare una cautela particolare negli investimenti". Tra l'altro, sono in tanti a sottolineare che, diversamente che a Tripoli, a Bengasi, dove governa Khalifa Haftar, sembrerebbero esserci meno problemi legati al rispetto dei contratti per le imprese straniere.
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