Inflazione USA: "Euro stabilmente sotto la parità col dollaro. Recessione più vicina"

 
“Questo nuovo record di inflazione dovrebbe mantenere la Fed su un percorso di tassi aggressivo: i futures sui Fed Funds suggeriscono ora il 30% di possibilità di un rialzo di 100 punti base a luglio, e il 70% di un rialzo di 75 punti. La crescente divergenza tra la Fed e la BCE (che questo mese dovrebbe aumentare il tasso di riferimento di 25 punti base per la prima volta) probabilmente spingerà l'euro al ribasso, forse stabilmente al di sotto della parità col dollaro. L'Europa potrebbe entrare in recessione prima degli Stati Uniti a causa dell'aumento dei costi dell'energia, che pesa sulla crescita e sui margini delle imprese,” dichiara Morgane Delledonne, Head of Investment Strategy Europa di Global X, in merito al dato dell’inflazione USA pubblicato oggi.

“I dati sull'inflazione USA hanno sorpreso negativamente, attestandosi a giugno al 9,1%, il valore più alto dal 1981, mentre l'inflazione core è salita al 5,9% anno su anno. Ad aver trainato l’aumento sono soprattutto i costi della benzina, degli alloggi e dei generi alimentari. Questo nuovo record di inflazione dovrebbe mantenere la Fed su un percorso di tassi aggressivo: i futures sui Fed Funds suggeriscono ora il 30% di possibilità di un rialzo di 100 punti base a luglio, e il 70% di un rialzo di 75 punti. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono saliti lungo tutta la curva, con il rendimento del decennale che è balzato di 8 punti percentuali dopo l'annuncio, raggiungendo il 3,06%, prima di scendere nuovamente. Nel frattempo dollaro è balzato di quasi l'1%, facendo scendere momentaneamente l'euro sotto la parità.

Con questa situazione, l’Europa si trova ad affrontare venti contrari più forti con un'inflazione importata più elevata, mentre le aziende statunitensi guadagnano potere d'acquisto. I saldi delle partite correnti dell'Eurozona e del Regno Unito si stanno deteriorando e il rischio di recessione è aumentato, il che rafforza ulteriormente il dollaro statunitense rispetto alla sterlina e all'euro. La crescente divergenza tra la Fed e la BCE (che per la prima volta questo mese dovrebbe aumentare il tasso di riferimento di 25 punti base) probabilmente spingerà l'euro al ribasso, forse stabilmente al di sotto della parità col dollaro. L'Europa potrebbe entrare in recessione prima degli Stati Uniti a causa dell'aumento dei costi dell'energia, che pesa sulla crescita e sui margini delle imprese. Ieri, l'indicatore dell'istituto ZEW sulle aspettative e le condizioni attuali dell'economia tedesca è sceso ai minimi dal 2011, mentre cresce il rischio che la Russia tagli definitivamente le sue forniture di gas, già ridotte del 60% con la chiusura temporanea del gasdotto russo Nord Stream One per la manutenzione annuale.

Nel complesso, i settori legati ai consumi statunitensi dovrebbero soffrire ancora, mentre i temi difensivi come il settore sanitario, le utilities, le telecomunicazioni e i beni di prima necessità dovrebbero dimostrarsi più resilienti. In questo contesto, gli investitori sono sempre più alla ricerca di diversificazione e strategie difensive.”
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