I soliti idioti colpiscono ancora: a quando la galera?
- di: Barbara Bizzarri
La situazione è diventata insostenibile ed è il caso che qualcuno in alto e medio loco si svegli perché la vandalizzazione delle opere d’arte non può più essere tollerata. Poche ore fa i soliti attivisti di ultima generazione, ultima perché è auspicabile che si esaurisca in galera, hanno versato una zuppa sul Seminatore di Van Gogh esposto a palazzo Bonaparte a Roma e in prestito dal Kroller Müller Museum di Otterlo, quindi, non soddisfatti dell’ennesimo obbrobrio, si sono incollati alla parete urlando slogan contro l’uso del carbone. Ovviamente, le sale sono state chiuse e i visitatori evacuati, perché non si è più liberi di visitare un museo in santa pace: smutandate di tutti i tipi, frustrati in deficit di attenzione, saltimbanchi di varia umanità ormai hanno scoperto quanto sia più fruttuoso mostrare le tette davanti a una vera opera d’arte, a dimostrazione imperitura di quanto siano imbecilli quelli che si fanno ancora il mazzo a lavorare. Detto questo, sarebbe interessante capire la logica sottintesa nel distruggere il nostro passato per salvare il clima: sfortunatamente, è evidente che non esista.
Ambientalisti imbrattano quadro di Van Gogh
Eppure, possibile che questi mostri, perché altro non sono, possano impunemente vandalizzare opere d’arte, fermare il traffico e creare enormi disagi quando neanche un anno fa manifestazioni completamente pacifiche sono state represse a suon di manganellate e idranti? Ci si augura che questa piaga purulenta di teppisti che con la lotta climatica non hanno nulla a che vedere comincino a pagare per le proprie azioni scellerate. Sarebbe anche interessante sapere chi opera davvero tramite questi minus habentes dall’espressione catalettica - e non potrebbe essere altrimenti - che con la scusa del clima vogliono distruggere ciò che resta dell’identità dell’occidente, e si permette perfino di fantasticare, in pieno delirio di onnipotenza, che “a Van Gogh non sarebbe dispiaciuto”. Purtroppo non sanno, data la loro immensa ignoranza, perché soltanto un ignorante nel senso più gretto del termine può compiere un gesto simile senza pensare di tagliarsi la mano dopo, che Van Gogh si è ucciso per molto meno.
La vandalizzazione delle opere d’arte non può più essere tollerata
Giunti a questo punto di miseria insostenibile, quanto si può credere ancora che si tratti di gesti ‘di valenza poetica’ come incredibilmente sostenuto una direttrice di Museo che considera ‘straziante’ il grido di rivalsa di quattro pirla che dovrebbero andare a zappare, invece di tentare di distruggere il bene comune. L’arte non può valere più o meno della vita, come si chiedono demagogicamente questi vigliacchetti infrolliti: l’arte è vita e, in quanto tale, non deve essere toccata. Ma quando la propaganda, la spinta verso il basso, la distruzione sistematica della bellezza macinano affinché ci si ritrovi tutti più poveri, più soli, più deumanizzati, il risultato è questo: pensare che l’arte, la consolazione che è in grado di offrire, l’unica vera cura per la nostra anima, debba essere svilita e distrutta per salvare il clima, mentre si tratta soltanto di utili idioti armati da chi vuole fare della nostra vita un deserto di orrore. Altro che ossigeno.