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Francia: il governo al bivio, dichiarare lo stato di emergenza?

- di: Germana Loizzi
 
Francia: il governo al bivio, dichiarare lo stato di emergenza?
Le devastazioni che si sono registrate in Francia negli ultimi giorni, dopo le proteste per la morte del giovane Nahel a Nanterre, stanno mettendo il governo davanti ad una scelta difficile, se adottare o meno lo stato di emergenza come risposte all'ondata di violenza che sta coinvolgendo il Paese. 

Ieri il primo ministro Elisabeth Borne ha detto che sarebbero state vagliate "tutte le ipotesi" , "con priorità, il ritorno dell'ordine repubblicano su tutto il territorio". Una affermazione che sembra potere preludere ad un cambio di direzione della risposta dello Stato a quanto sta accadendo. Una decisione che, peraltro, avrebbe la totale condivisione dei partiti di destra, che, con i loro esponenti, hanno chiesto l'immediata attivazione dello stato di emergenza, che, a loro avviso, consentirebbe di ''ristabilire l'ordine e la pace''.

Ma cos'è lo stato di emergenza, che fu creato nel 1955, nel periodo della guerra d'Algeria e che, nel tempo, è stato più volte modificato? E' una misura, appunto emergenziale, che può essere instaurata nel Paese o in specifiche parti di esso nel caso in cui il governo ravvisi un "pericolo imminente derivante da grave violazioni dell'ordine pubblico” o “eventi che presentano, per loro natura e gravità, il carattere di pubblica calamità''.

In pratica, se attivata, questa misura consente, oltre ad aumentare i poteri delle autorità civili, la limitazione delle libertà personali senza il preventivo intervento della magistratura, consentendo, ad esempio, il divieto di manifestazioni, cortei o semplici assembramenti; il fermo di persone; il blocco dei siti su Internet che siano considerati un incitamento alla violenza. 

E' un regime, come detto, emergenziale tanto che, dal 1955 ad oggi, è stato dichiarato sei volte, tre delle quali durante la guerra d'Algeria (1955, 1958 e 1961), durante la rivolta anti-governativa in Nuova Caledonia (1984), durante le rivolte urbane delle banlieu del 2005 e dopo gli attentati del novembre 2015 a Parigi e Saint-Denis.

Cosa diversa è lo stato di emergenza sanitaria, adottato nel periodo della pandemia per facilitare le misure per contrastare i contagi. 
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