Federmanager: emendamento manovra su tetto stipendi Pa tutela il nostro patrimonio manageriale

 
In relazione all’emendamento della manovra sul tetto stipendi della Pubblica amministrazione approvato in Senato e che prevede l’applicazione degli incrementi previsti dai rinnovi contrattuali anche per i vertici della pubblica Amministrazione, il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla dichiara: «Il tetto dei 240 mila euro è la conseguenza di un retaggio culturale che ha preso sempre più spazio e che non valorizza le capacità, il merito e le responsabilità e che si è scaricato a cascata su tutti i  manager della pubblica amministrazione e delle società partecipate. Finalmente ora, con questo emendamento, sarà la contrattazione collettiva a tornare protagonista delle regole dei trattamenti retributivi come avviene nelle aziende private che guardano al ruolo, alle competenze e ai risultati conseguiti. Si aprono quindi anche nella pubblica amministrazione nuovi spazi di interesse anche per i nostri giovani talenti che potranno vedere in essa prospettive di crescita professionale con un’adeguata remunerazione evitando di cercare migliori opportunità all’estero, dopo investimenti importanti da parte delle famiglie e del Paese per la formazione. Questo emendamento è quindi un traguardo molto importante che tutela il nostro patrimonio manageriale e tutti gli sforzi messi in campo in questi anni dalle aziende per aumentare le competenze dirigenziali. Alla luce dei fondi del Pnrr che presto arriveranno alle aziende pubbliche, è fondamentale avere dei dirigenti formati e competenti che siano in grado di gestire le risorse economiche in maniera adeguata.  È importante che tutte le forze del nostro Paese collaborino per realizzare un sistema economicamente competitivo, socialmente più equo e sostenibile, per questo è necessario puntare sull’elaborazione di un piano strategico che si trasformi in azioni concrete e supporti realmente le aziende che saranno sempre più coinvolte in progetti che creino valore. Dal Pnrr arriveranno fondi importanti che dovranno essere investiti in infrastrutture, trasporti e sostenibilità, in quest’ottica la competenza del manager sarà la vera chiave del successo, dobbiamo, quindi, investire oggi nel capitale umano per far sì che il Paese ne raccolga i frutti domani».
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