Cybersicurezza, Brunetta apre la Summer School per la Pa

 
"Sono felice che assieme alla presidente della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, Paola Severino, al direttore generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, e al mio Dipartimento della Funzione pubblica siamo riusciti, in così poco tempo, ad avviare questo percorso di formazione. Abbiamo avuto il desiderio di raccontare una storia che non deve avere fine, perché la sicurezza cyber sarà la storia dei prossimi decenni".

Lo ha detto Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, nel saluto di apertura della Summer School per la cybersicurezza rivolta ai vertici delle amministrazioni pubbliche centrali, promossa da oggi al 14 luglio presso la sede della Sna a Roma.

"È un bel giorno", ha continuato il ministro. "Questo è un inizio, ma caratterizzato da grande volontà, consapevolezza e determinazione. Questo tipo di formazione va considerato come un investimento in un bene pubblico di cui non potremo più fare a meno, che deve diventare cultura diffusa. Cultura formativa che deve arrivare in tutti i luoghi di lavoro pubblici, in tutte le 32mila amministrazioni. Sono certo che i fruitori dei servizi, cittadini e imprese, vedranno subito i benefici di questo lavoro".

"Avevo annunciato il progetto di una Summer School già lo scorso 1° giugno, in occasione di un question time alla Camera dei Deputati, riconoscendo che la cybersicurezza è una priorità per la nostra Pubblica amministrazione. Essere qui oggi, a un mese e mezzo di distanza, è per me motivo di orgoglio e la prova che le amministrazioni sono in grado di fornire risposte rapide ed efficaci".

La formazione è essenziale

"Un Paese che non metta la cybersecurity al centro delle proprie politiche di trasformazione digitale è un Paese che mette a serio rischio la propria prosperità economica e la propria indipendenza", ha sottolineato Brunetta.

"Riteniamo sia fondamentale che i vertici delle amministrazioni pubbliche siano coinvolti in azioni di sensibilizzazione e formazione dedicate. Non basta rendere sicure applicazioni, siti e infrastrutture; molto più spesso di quanto non si pensi l’anello debole nella catena della sicurezza è l’essere umano. La sensibilizzazione sui rischi e sulle misure di protezione disponibili è la prima linea di difesa per assicurare la sicurezza dei sistemi, delle applicazioni e dei dati: ogni dipendente pubblico deve conoscere le caratteristiche che contraddistinguono la sicurezza informatica e comportarsi di conseguenza, deve maturare una conoscenza dei pericoli e delle minacce a cui è esposto quando opera nel digitale".
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