Confindustria Moda: primo trimestre oltre le aspettative con crescita del +19,3%

- di: Barbara Leone
 
Primo trimestre oltre le aspettative per Confindustria Moda, la Federazione italiana che riunisce le associazioni dei settori Tessile, Moda e Accessorio. Nel corso di una conferenza stampa, infatti, sono stati presentati i principali dati consuntivi del primo trimestre del 2022 e le previsioni relative al primo semestre dell’anno. “Il Tessile, Moda e Accessorio - ha commentato Cirillo Marcolin, Presidente di Confindustria Moda - ritrova il proprio ruolo di propulsore dell’economia del Paese, e uno dei principali contributori alla bilancia commerciale italiana, come prima della pandemia. Il conflitto russo-ucraino e il consecutivo ulteriore rialzo dei costi di materie prime ed energia rischiano tuttavia di mettere in ginocchio le Piccole e Medie Imprese che compongono il nostro sistema. Se quindi da un lato le problematiche che colpiscono il nostro settore sono trasversali al sistema Paese e chiedono interventi strutturali - ha aggiunto -, come una riforma del mercato dell’energia e un tetto ai costi per le imprese, dall’altro bisogna necessariamente promuovere meccanismi che portino le nostre aziende a rafforzare la propria struttura. Internazionalizzazione, sostenibilità e digitalizzazione sono temi chiave per lo sviluppo delle nostre industrie, ma solo crescendo e facendo sinergie fra le risorse saremo veramente in grado di investire in tal senso. La situazione di oggi è delicata - ha detto in conclusione Marcolin -, il Tessile, Moda e Accessorio italiano rischia di perdere terreno verso i competitor extra europei, è arrivato il momento che il nostro settore accantoni sterili appelli all’unità e inizi a lavorare davvero in tal senso”.

Marcolin: il settore è in forte ripresa e torna a essere uno dei traini dell’economia italiana

Nonostante la complicata situazione geopolitica ed economica che stiamo vivendo, il primo trimestre 2022 targato Confindustria Moda si chiude con un rialzo del fatturato del +19,3%, superiore alle aspettative che prevedevano una crescita del +14%. Anche l’andamento degli ordini ha registrato un trend molto positivo, mostrando un +15% rispetto allo stesso periodo del 2021. Relativamente al secondo trimestre, invece, l’incremento medio delle vendite è atteso nell’ordine del +12,9%, che, sebbene sia una previsione positiva, vede un rallentamento anche a causa delle incertezze sullo scenario internazionale su cui pesano principalmente le tensioni del conflitto russo-ucraino. Con queste previsioni, il primo semestre 2022 dovrebbe archiviarsi con una crescita del fatturato del +16%. Emerge tuttavia una forte preoccupazione legata al futuro del comparto, perché solo l’8% registra un sentiment positivo sull’evoluzione congiunturale del settore, contro il 49% che confida nella stabilità del mercato e un 43% che prevede un peggioramento. A pesare sono indubbiamente le preoccupazioni legate al conflitto russo-ucraino, che sono solo in parte legate all’esportazione. E’ pari al 43% del campione la quota di aziende esportatrici su questi mercati: il 61% di queste imprese dichiara che la quota di export nei mercati russo, bielorusso e ucraino è inferiore al 5% del totale vendite aziendali; per il 15% è compresa fra il 5% e il 10%, per il 10% delle imprese è compresa fra il 10% e il 20%. Solo per l’11% del sottocampione, l’export verso questi mercati è compreso fra il 20% e il 50%, con un restante 3% esposto per oltre il 50% dell’export complessivo. Gli impatti più pesanti sono legati all’aumento dei costi trasversali, di materie prime ed energia. Il conflitto ha infatti pesantemente aggravato una situazione di aumento complessivo dei costi che Confindustria Moda già evidenziava come seria problematica per le imprese. Sul fronte dei rincari dell’energia, l’80% dichiara che l’impatto sarà forte, il 18% prevede un impatto lieve, mentre solo per il 2% degli imprenditori questo sarà trascurabile. Sul fronte delle materie prime, invece, sono 9 imprese su 10 a denunciare aumenti sostanziali. Tutti i settori del Tessile, Moda e Accessorio risultano trasversalmente colpiti. L’aumento dei metalli, preziosi e non, ad esempio, colpisce Occhialeria e Oreficeria, l’aumento degli imballaggi viene denunciato in primo luogo dal Tessile-Abbigliamento, dal Calzaturiero e dalla Pelletteria, l’aumento di pelli e pellami colpisce il Calzaturiero, la Concia, la Pellicceria e la Pelletteria. Ma anche l’aumento dei prodotti chimici, dei tessuti e della componentistica in generale, che toccano in modo trasversale tutte le realtà.
Il Magazine
Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli