Fate l’amore non fate la guerra: è questo ciò che deve aver pensato
Ilona Staller, in arte
Cicciolina, quando, archiviata l’esperienza all’Isola dei Famosi, ha postato su Instagram la sua
proposta indecente al presidente russo Vladimir Putin: “Mi offro per una notte di sesso, in cambio della pace per Ucraina e per il popolo russo”. E vabbè. A parte gli echi nostalgici di un passato (pure) da spia, applausi al coraggio: io già mi sento nulla davanti alla vicina di casa diciottenne e avrei voglia di andare a coltivare erbette in un eremo, fosse pure il monte Athos a costo di travestirmi, a questo punto mi chiedo cosa farei davanti a una pletora bellezze autoctone come quelle che sono certa circondino il premier russo: forse invocherei di premere il pulsante rosso, e crepi Sansone con tutti i filistei, ebbene sì, altro che offrire una notte di sesso per sentire l’eco della risata di risposta.
Cicciolina invece, con sommo sprezzo del pericolo, offre una notte bollente (e non per offrirgli un tè dal samovar) e forse si aspetta pure di essere presa in considerazione, che cretine, noi donne. Cicciolì, ma come fai? Non sei stanca?
Guardo le tue foto su Instagram in cui sei più liscia e lucente della copertina di Playboy di quarant’anni fa e mi - e ti - domando: quando finisce la schiavitù di essere sempre in forma e a disposizione, e a piazzarsi le coroncine di fiori sui capelli, ignorando platealmente tutte le altre che sbriciolano il pianeta? Io ti guardo e mi interrogo, per noi e per tutte quelle che, come fischietta la gente su Twitter, non si rassegnano. Ti vidi una volta dalle parti di Montecitorio, andavo a scuola e tu eri giovane, con top di veli e un orsetto di peluche stretto al petto, e rifletto che, davvero, tutte le cose belle hanno una fine. Invece, ci hanno inculcato che fine pena mai, e il nuovo che avanza, e le tipe levigatissime che hanno trent’anni e che incontro dal chirurgo plastico (e indovina che ci sto a fare? Niente, vado a pranzo con mia cugggina) già frignano sulla concorrenza e spendono e spandono, e più spendono e più devono spendere, perché la manutenzione è costosissima e al confronto l’Audi è un triciclo, abbiamo la carotina davanti agli occhi che ci fa correre. Che stress. Oppure la strategia è più sottile e, date pure le notizie sulla salute del presidente, questo è il tentativo di una fuoriclasse di farlo passare a miglior vita: però, felice. Per carità, sai che fatica, ma non sarebbe meglio un panino e un manga, anziché un’idea del menga? Forse ha ragione un twittarolo letto poc’anzi, dopo quelli che per questo tuo appello ritengono sia giunto il tempo della fine. Caro amico ti cito così li distraggo un po’, tu che, cantando De André, di cui oggi più che mai si sente la mancanza, le consigli di provarci anche con i nostri, di politici, “tanto si sa come si risolvono le avventure, in codesto reame”.